Governo riapre il centro per clandestini infetti chiuso dal sindaco di Messina

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Il Prefetto di Messina dice no alla chiusura dell’hotspot di Bisconte, prevista nell’apposita ordinanza n.220 emessa il 18 luglio scorso dal sindaco Cateno De Luca.

“Non rientra nel potere del sindaco, anche in qualità di ufficiale di governo – si legge nel provvedimento prefettizio –, adottare provvedimenti che incidono in materia di immigrazione, trattandosi di materia riservata alla competenza esclusiva dello Stato, ovvero del Ministero dell’Interno e della Prefettura”.

Immediata la reazione del primo cittadino: “Annullata la mia ordinanza per la chiusura hotspot di Messina? Nessun problema. La Prefetta Librizzi me lo ha preannunciato, correttamente, con una telefonata concordando un incontro per domani alle ore 11:00 in prefettura. Non entro nel merito dell’annullamento perché non c’entrano nulla le competenze del sindaco, né io sto a sindacare gli appalti ed i servizi che sono stati espletati per l’hotspot di Bisconte. Quell’hotspot è abusivo e non doveva mai nascere. Io devo tutelare la salute pubblica e la comunità. Pretendo soltanto che questa struttura venga chiusa immediatamente perché abusiva e crea problemi di ordine pubblico e sanitario. A buon intenditore poche parole”.

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A questo punto, dalla chiusura dello Stretto e i controlli per l’attraversamento durante l’emergenza sanitaria, alla questione dell’hotspot dei migranti, la storia si ripete e la polemica si riaccende. Ancora una volta è scontro tra De Luca e il Viminale. De Luca aveva dato 5 giorni per chiudere il centro migranti, per tutta risposta è arrivato un no alla sua ordinanza. Il sindaco si dice pronto anche un nuovo braccio di ferro con la ministra Lamorgese, che nell’emergenza Covid ha denunciato De Luca per vilipendio alle Istituzioni.

Secondo De Luca “bisogna comunque prendere atto della scelleratezza dell’Hotspot di Bisconte e cambiare impostazione sulle politiche di soccorso ai migranti che deve continuare ma non così”. “La Ministra (Lamorgese) – ha evidenziato De Luca – ieri ha detto che aspetta comunicazioni dalla Prefetta di Messina che non potrà che confermare quanto ormai è noto a tutti con l’aggravante che sono spariti venti migranti da quasi una settimana e nessuno sta riuscendo ad individuare dove sono andati a finire. Ai cosiddetti “sotto i capelli niente” a cinque stelle ha risposto la Ministra Lamorgese e non perdo inutilmente altro tempo prezioso”.

L’opposizione, che è maggioranza, deve comprendere che il governo non capisce altra lingua se non quella extra-istituzionale. Ne traggano le conseguenze. Il tempo stringe. A settembre l’ultima chiamata.




4 pensieri su “Governo riapre il centro per clandestini infetti chiuso dal sindaco di Messina”

  1. Il prefetto in materia di immigrazione ha i poteri conferiti dal Viminale, e quindi anche se la decisione del Sindaco di Messina di chiudere l’hotspot è giusta, può decidere di annullarla. Il pesce puzza dalla testa, ricordiamolo sempre. Il problema infatti non è l’esistenza dei prefetti, ma di chi li guida dall’alto.

  2. l abusivismo si espleta nell utilizzare una struttura non idonea, esistono le leggi edilizie che un prefetto non puo’ modificare!. se una struttura non e’ idonea, non lo e’!.. l uso diventa abuso edilizio, non si puo adoperare,
    Ma ovviamente per i castrati di magistrati rossi una lesbica di merda tedesca sperona una motovedetta e dice che e’ tutto a posto, se lo facessimo noi, direbbero che noi non ne abbiamo titolo, perche’ non abbiamo negri di merda come contorno… ma questa e’ altra cosa!

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