Genitori costretti ad abbandonare neonato in chiesa: ‘Luigi, ti ameremo per sempre’

Vox
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Genitori italiani costretti ad abbandonare i figli appena nati. A questo siamo arrivati. Mentre ospitiamo 100mila fancazzisti in hotel.

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Un neonato è stato abbandonato questa mattina davanti alla chiesa di San Giovanni Battista nel quartiere Poggiofranco a Bari. A fare la scoperta il parroco don Antonio Ruccia. Il piccolo è stato lasciato all’interno della culla termica installata dal parroco proprio per accogliere quei neonati che i genitori naturali decidono di non tenere. Accanto al neonato c’era anche un bigliettino, probabilmente lasciato dai genitori, con indicazioni sul nome da dare al piccolo: Luigi. “Mamma e papà ti ameranno per sempre”, è scritto.
Il bimbo è stato portato dal 118, allertato dal parroco, nel reparto di Neonatologia del Policlinico di Bari. Le sue condizioni sono buone.

Questo Stato non si riforma. Si deve rivoltare come un calzino.




4 pensieri su “Genitori costretti ad abbandonare neonato in chiesa: ‘Luigi, ti ameremo per sempre’”

  1. Meglio abbandonarli che abortirli. Infatti penso vadano ripristinate le ruote degli esposti, così almeno gli infanti abbandonati vengono adottati dalle coppie (sposate ed eterosessuali) che non possono avere figli. Invece di fargli adottare piccoli negretti. Perché le adozioni internazionali sono un altro veicolo di sostituzione etnica. E l’adottato straniero diventa quasi automaticamente italiano alla maggiore età.

    Però certo, condivido le preoccupazioni espresse da Orchideatoselli nel suo commento.

  2. In America, le organizzazioni pro life, offrono concreti e lauti aiuti per chi pensa di abortire e/o abbandonare un neonato per problemi di pecunia.
    Da Noi, che abbiamo finanche il Vatic-ano, nulla.
    L’apostata in gonna venuto dalla fine del mondo preferisce piuttosto, in perseverante strategia, sostenere le piccole imprese dei trans
    [dal noto sito lamestream : https://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/insolito-trans-trans-ndash-gruppo-transessuali-senza-clienti-235149.htm%5D
    che hanno avuto un calo di fatturato per il lockdown, in modo che possano salvare la loro attività lavorativa a forte carattere socio-religioso,
    a differenza di quanto dovrebbero al contrario fare,
    secondo l’illuminata ed innominabile esponente del movimento cinque poltrone, quattro ignoranti, tre pezzenti e due neuroni,
    i ristoratori italiani che, in fondo, rappresentano soltanto il 13% del PIL nazionale.
    Tornando al tema, la ruota degli esposti, per quanto termica, rimane comunque una vergogna, senza oltretutto voler pensare al possibile dopo : orfanotrofio o ideologiche adozioni, con il concreto rischio di abusi e/o coatta educazione gender.
    Una Nazione minimamente credibile e cristiana, emanerebbe subito un D.M. che preveda di immediatamente supportare con adeguato assegno per tre anni le coppie e/o le madri che si trovano economicamente necessitati ad una simile o altra più grave nefandezza.
    Basterebbe un assegno di uguale importo a quello che si spende, per lo stesso periodo, per un falso richiedente asilo
    [nel 2018 lo status di rifugiato è stato riconosciuto a 7.315 persone (15% delle decisioni positive), la protezione sussidiaria a 8.570 persone (18%), un permesso umanitario (che non vuol dire un cazzo se non che non si aveva diritto ad alcuna protezione internazionale) a 31.995 persone (67%)].
    Per ogni fasullo richiedente asilo, un bimbo italiano in più all’asilo.
    Con palle, cervello ed un minimo di cuor patrio sarebbe possibile.
    Con l’infimo livello dei surreali nani, ballerine e giullari che calcano il palcoscenico politico, rimane mera utopia.

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