Kyenge sconfitta in tribunale: definirla “negra” non è un insulto razzista, è la realtà

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In Italia non è un insulto razzista definire “negro” un negro. Lo ha stabilito, in merito a una denuncia presentata dall’europarlamentare Cecyle Kyenge, la procura di Macerata, chiamata in causa per un commento, su facebook, del vicesindaco di Civitanova Fausto Troiani.

La vicenda riguardava un post su Facebook, nel quale il politico, dopo aver condiviso un articolo sull’ex ministro, aveva aggiunto il commento “Rimane negra”.

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Fausto Troiani era così stato accusato di diffamazione con l’aggravante dei motivi di odio razziale, aggravante che aveva spalancato per lui un procedimento penale per direttissima. Roba da matti, invece di perseguire i criminali i palamara processano pensieri e parole: delinquenti.

La procura di Macerata aveva chiesto la condanna a sette mesi di reclusione. Alla fine il collegio con il giudice Daniela Bellesi ha condiviso gli elementi sollevati dalla difesa e ha assolto l’imputato.

La Kyenge rimane negra.




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