Ondata di stupri a Milano, migranti avvisano le donne: “E ora tieni la bocca chiusa”

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Un approccio da predatore sessuale. La vittima pedinata, aggredita in una zona poco frequentata e violentata. Poi la minaccia: “Non chiamare nessuno”. E la fuga. È la sequenza choc andata in scena mercoledì nell’area verde del Monte Stella a Milano, ennesimo episodio di una settimana segnata da un’escalation di denunce per aggressioni sessuali (ben sei arrivate sulla scrivania dell’aggiunto Maria Letizia Mannella solo tra lunedì e martedì):

ITALIANA STUPRATA A MILANO DA UN AFRICANO AL PARCO IN PIENO GIORNO

Sono scatenati.

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Era a passeggio la povera ragazza. A un tratto, viene presa alle spalle da un ragazzo, probabilmente di origine centrafricana dalle descrizioni, che la butta a terra tirandola per la tracolla, la spinge in un punto poco frequentato (dietro le recinzioni di una scuola, in un dedalo di sentieri sterrati non visibili dalla strada) e abusa di lei. Il raptus è rapidissimo, brutale. Poi il violentatore si rialza e si allontana, non prima di aver intimato alla vittima di tenere la bocca chiusa.

Il primo a soccorrere Giovanna è un runner, che chiama subito il 112. La donna viene portata al Centro antiviolenza della clinica Mangiagalli, dove i medici accertano segni compatibili con lo stupro, comprese le contusioni a volto e collo. Al Monte Stella arrivano gli agenti delle Volanti per raccogliere le prime testimonianze e più elementi possibile sull’aggressore, e i colleghi della Scientifica per passare al setaccio quel viottolo nascosto a caccia di tracce utili. Del caso si stanno occupando gli uomini della sezione specializzata della Squadra mobile, guidati dal dirigente Marco Calì e dal funzionario Achille Perone: ieri la donna è stata sentita dagli investigatori per ricostruire insieme quanto successo, nella speranza di recuperare nella memoria qualche particolare che possa incastrare il bruto.

Persone che frequentano abitualmente la Montagnetta hanno parlato di balordi che bivaccano nell’ex mercato comunale di Qt8, specificando che proprio nelle ultime ore uno di loro sarebbe sparito. Racconti tutti da verificare, che però potrebbero aprire uno spiraglio verso una rapida soluzione del caso. Poco meno di tre mesi fa, in una zona vicina a quella dell’agguato di ieri, la polizia aveva fermato per violenza sessuale un ventiduenne nigeriano che aveva aggredito due donne in 24 ore nello stesso sottopassaggio; entrambe erano state strattonate e palpeggiate, ma erano riuscite a mettere in fuga il balordo.

Traduzione. Balordi: immigrati africani.




12 pensieri su “Ondata di stupri a Milano, migranti avvisano le donne: “E ora tieni la bocca chiusa””

  1. Purtroppo nemmeno lady boldrini si inginocchia per queste vittime. Il problema non è il fatto di essere a Milano, dove comandano i buonisti, ma piuttosto che a questi criminali gli venga lasciato il potere di fare di noi donne le loro prede.
    Ovviamente queste azioni piacciono alla sinistra, peccato, perché rappresentano un nuovo stile di vita.
    Peccato che ad ogni azione corrisponda una reazione, quella del popolo, che non ne può più. 😠😠😠😠😠

  2. Bisogna intervenire prima del meschino evento, altrimenti si rischia che tutte le incaute Italiane vengono disseminate dallo scuro tartaro. Molti migranti negri lo dicevano chiaramente che erano venuti in Europa per violentare le nostre donne.

I commenti sono chiusi.