Gay che comprano i bambini contro Platinette: “Togliere bimbi alle mamme non è violenza”

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Applausi dalla gente normali e insulti dai pervertiti. Nel giorno in cui Mauro Coruzzi, in arte Platinette, definisce l’utero in affitto “più violento” di uno stupro e ‘boccia’ la legge sulla cosiddetta omotransfobia, i social si spaccano creando due fronti opposti e in scontro. Da una parte, infatti, c’è chi accusa i contestatori di non consentire a Mauro Coruzzi “di esprimersi liberamente e democraticamente”, definendo l’atteggiamento della comunità Lgbt “fascismo rosso”. Dall’altra, la rabbia degli utenti che puntano il dito contro l’opinionista tv “che dall’alto del suo privilegio offende, insulta, svilisce e sminuisce tutti noi e ciò che tanti subiscono quotidianamente”.

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Il fatto che degli invasati insultino qualcuno perché definisce violento l’atto di utilizzare una donna come forno a microonde e poi strapparle via il bambino in nome del proprio privilegio sociale è simbolo di una minoranza di delinquenti che ha assurto il crimine a normalità.

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Oggi Marx non se la prenderebbe con i capitalisti, o almeno non solo, quelli più in alto nella scala dello sfruttamento sono gli attivisti gay che sfruttano donne povere o incapaci di intendere per comprarsi bambini.




6 pensieri su “Gay che comprano i bambini contro Platinette: “Togliere bimbi alle mamme non è violenza””

  1. Nicki Vendola ha fatto da apripista….ed il suo caro cucciolo Tobia Antonio, gli è costato una cifra.
    Di fronte a questo schifo, mi sento discriminato anche io come madre e come donna.
    Come donna, perché vengono svendute moralmente ed economicamente le donne, specie nei paesi poveri, come madre, perché dopo la nascita del mio primo ed unico figlio, ho subito un intervento d’urgenza che mi ha salvato la vita, ma che di fatto mi ha reso sterile.
    Va bene così perché i medici si sono accorti della gravità della situazione, ma se volessi avere un altro figlio, dovrei ricorrere all’ adozione. L’adozione è un nell’atto in sé stesso, ma purtroppo se non sei economicamente sufficiente, il figlio non te lo danno, perché costa e comunque conviene tenerlo negli orfanotrofi italiani che ogni minore “frutta”, fino a 200 euro al giorno, all’ associazione che lo ha in carico.

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