Silvia Romano provoca: “velo islamico è libertà”

Vox
Condividi!
VERIFICA LA NOTIZIA

“Quando vado in giro, sento gli occhi
della gente addosso. Non so se mi rico-
noscono o mi guardano per il velo. Ma
non mi dà particolarmente fastidio. Per
me il velo è un simbolo di libertà”.Co-
sì Silvia Romano a La Luce racconta la
conversione,”come sono diventata Aisha”

La volontaria italiana, rapita in Kenya
un anno e mezzo fa, prigioniera di
estremisti islamici, è stata liberata a
maggio.”Ero disperata,vivevo nella pau-
ura per l’incertezza del mio destino.Ma
dopo aver accettato la fede islamica,
guardavo al mio destino con serenità”.

Il problema non è lei. Il problema è che invece di farla curare dopo la prigionia la fanno parlare. A questa ragazzina serve una seria e prolungata terapia psichiatrica dopo quello che ha subito per colpa del proprio buonismo.

Vox

Perché, è evidente, lei è ancora prigioniera. Nella testa.

“Per me è un simbolo di libertà – ha dichiarato la cooperante milanese – perché sento dentro che Dio mi chiede di indossare il velo per elevare la mia dignità e il mio onore, perché coprendo il mio corpo so che una persona potrà vedere la mia anima. Per me la libertà è non venire mercificata, non venire considerata un oggetto sessuale”.

“Quando vedevo le donne col velo in via Padova avevo quel tipico pregiudizio che esiste nella nostra società. Pensavo ‘poverine’, per me quelle donne erano oppresse. All’epoca ero una persona ignorante, non conoscevo l’Islam e giudicavo senza mai essermi impegnata a conoscere”.

Poi il rapimento le ha aperto gli occhi. Fatela curare. E’ un caso scuola di sindrome di Stoccolma.




8 pensieri su “Silvia Romano provoca: “velo islamico è libertà””

  1. allora vai afarti trapanare a viale JENNER E A MACIACHINi dovei marrumi e i marugas stanno h24 a nun fa un cavolo!
    fatte vede da quarcuno!

I commenti sono chiusi.