Marò liberi, Tribunale Aja dichiara giurisdizione del caso all’Italia: ma dovremo pagare riscatto all’India

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Colpo di scena sulla vicenda dei marò Salvatore Girone e Nicola Latorre. Il Tribunale arbitrale dell’Aja ha trovato una mediazione tra il nostro Paese e l’India, sul caso de due fucilieri di marina in servizio sulla petroliera Enrica Lexie accusati di aver ucciso il 15 febbraio 2012 due pescatori indiani nello Stato del Kerala e detenuti per anni nelle prigioni indiane. Con i nostri governi inermi.

La giurisdizione è dell’Italia, come chiesto per anni dai nostri governi, ma il Tribunale ha decretato come l’Italia abbia “violato la libertà di navigazione e dovrà pertanto compensare l’India per la perdita di vite umane, i danni fisici, il danno materiale all’imbarcazione e il danno morale sofferto dal comandante e altri membri dell’equipaggio del peschereccio indiano Saint Anthony”. “Al riguardo, il Tribunale ha invitato le due Parti a raggiungere un accordo attraverso contatti diretti”, rende noto la Farnesina.

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Un Paese serio se ne fotte dell’Aja e del governo indiano. Se non sei in grado di controllare la sicurezza alla navigazione nelle tue acque contigue, non lamentarti.

Sarebbe bastato minacciare l’espulsione di tutti gli immigrati indiani per evitare anni di prigionia ai due militari italiani.

“Non festeggeremo perché è ancora presto, ma facciamo un sospiro di sollievo. Un giorno qualcuno chiederà scusa a questi uomini che hanno portato avanti una storia da ben 8 anni con dignità e onore, non pronunciando mai una parola fuori posto”. Lo scrive su Facebook Giulia Latorre, figlia del marò Massimiliano Latorre, commentando la pronuncia del Tribunale internazionale dell’Aja che ha stabilito la competenza italiana a giudicare sulla vicenda che riguarda il padre e Salvatore Girone.