Mentre escono bizzarri sondaggi in cui gli italiani chiedono a gran voce di aumentare lo stipendio di Mattarella e Conte, nell’Italia vera, la situazione è un tantino diversa.
Il governo non lo vogliono più neanche come interlocutore. Sanno che è inutile. Come Simone, che ha perso tutto e questa mattina si è incatenato davanti al Quirinale. Minacciando di darsi fuoco. Voleva parlare con Salvini o Meloni,
In questa calda domenica di fine giugno, in una Roma orfana di turisti a causa delle conseguenze della pandemia e di molti romani al mare per il ponte di san Pietro e Paolo.
Senza più un lavoro, il conto corrente bloccato dalla banca, la casa pignorata e due figli da mantenere, stamattina, Simone Baiocchi, quando si è svegliato, ha deciso che bisognava fare qualcosa. Ma il suo ‘qualcosa’, dettato dalla disperazione, è sbagliato: contro di ‘loro’ bisogna prendersela, non contro noi stessi.
Ha preso le sue cose, che forse aveva preparato da tempo, ed è andato davanti al Quirinale, incatenandosi alle colonne della fontana.
“Non ho più nulla”, ripeteva piangendo.
E gli agenti intervenuti sulla piazza, e visibilmente toccati dalla sua disperazione, hanno faticato non poco a farlo desistere dalle sue intenzioni.
Ma alla fine, il cinquantenne, romano, è stato portato in Questura.
Per lui e la sua famiglia niente hotel e niente 35 euro in vitto, alloggio e paghetta.
Simone, 50enne italiano, questa mattina si è incatenato davanti al Quirinale minacciando di darsi fuoco: senza lavoro, controcorrente bloccato, casa pignorata e due figli da mantere. Mohamed è un clandestino africano arrivato con il barcone: ha vitto e alloggio pagato da Simone.
— RadioSavana (@RadioSavana) June 28, 2020