Il profugo accoltellatore di Glasgow era insoddisfatto dell’hote.

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Era un richiedente asilo sudanese il responsabile dell’assalto con un coltello agli ospiti di un hotel per richiedenti asilo a Glasgow, in seguito ucciso dalla polizia.

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Ovviamente, avrebbe mostrato segni di instabilità mentale poco prima di colpire.

Il richiedente asilo, che era arrivato nel Regno Unito sei mesi fa, si era lamentato delle condizioni di vita nell’hotel e aveva particolari difficoltà con il rumore. Tanto che i compagni di stanza, suoi connazionali, avevo espresso preoccupazione per le sue condizioni psichiche allo staff dell’hotel, la notte prima dell’attacco. Inoltre, l’uomo aveva telefonato ad un avvocato per l’immigrazione ed il legale si era ripromesso di contattare il team del Ministero degli Interni istituito per proteggere le persone in circostanze vulnerabili.

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Ma poco meno di due ore dopo, visto che non avevano ancora soddisfatto le sue richieste, è scattato l’assalto all’hotel. Sei persone sono rimaste ferite, tra cui un agente di polizia, grave ma stabile. Gli altri cinque sono di età compresa tra i 17 ed i 53 anni, uno di loro è in condizioni critiche. L’aggressore è stato ucciso a colpi d’arma da fuoco dalla polizia che ha risposto alla chiamata, ed il caso non viene trattato come terrorismo.

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