Ha perso la testa durante la messa della domenica, dimenandosi tra i banchi e urlando frasi sconnesse contro i cristiani fino a salire sul presbiterio per impedire la celebrazione dell’Eucaristia.
E’ accaduto lo scorso 7 giugno a Oristano, nella Chiesa di Sant’Efisio: il parroco, don Gianfranco Murru – ex cappellano provinciale della Polizia di Stato – inizialmente aveva provato a calmare l’africano, inutilmente.
Ha così chiesto aiuto al 113. Il senegalese, residente a Iglesias ma trasferitosi a Oristano per motivi di ‘lavoro’, è stato arrestato. Le accuse sono quelle di resistenza, lesione e oltraggio a pubblico ufficiale, danneggiamento, turbamento di funzioni religiose nonché mancata esibizione del permesso di soggiorno e manifesta ubriachezza.
All’interno degli Uffici della Questura, l’extracomunitario, che non si rendeva collaborativo alle formali richieste degli operatori, ha dapprima cominciato a ingiuriarli e minacciarli di morte. Quindi, senza preavviso, gli si è scagliato contro colpendoli con calci e pugni urtando poi con violenza il pannello di plexiglass anti-contagio su una scrivania, frantumandone i supporti e facendolo finire addosso a uno degli agenti. Una volta bloccato e arrestato è stato sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di firma per due volte al giorno.
Obbligo di firma. Non espellono nessuno.
Fosse accaduto in Romania adesso del senegalese credo non sentiremmo più parlare