I grillini sono sempre più la nuova casta. A differenza di quella precedente, però, oltre a rubare ai poveri, sono anche degli incapaci.
Ormai è leggendaria la bella vita degli amici di Luigi Di Maio. L’ultimo caso è però un passo in più nel degrado morale.
Domenico Parisi, professore alla Mississippi State University è il capo dell’Anpal, l’agenzia per le politiche attive del lavoro che dovrebbe trovare un posto di lavoro a chi percepisce il reddito di cittadinanza. In un anno è stato un fallimento.
Gli unici che hanno trovato lavoro sono tremila “navigator” pagati 1.700 euro netti al mese per non fare nulla. Visto che non hanno trovato lavoro che a se stessi.
Ha speso 80 milioni per creare una App che non c’è. “Sui sistemi informativi di milioni ne sono stati impegnati 80, e mi chiedo: che fine hanno fatto?”, chiede il dirigente che dovrebbe dare la risposta. “Il direttore generale, Paola Nicastro, se ne infischia. Tutti mi bloccano. Il prototipo della app è pronto. Ma non mi fanno lavorare”. Non lo fanno lavorare. Un complotto contro l’amico di giggino.
Che però, in compenso, viaggia molto. Voli in business class Italia-Usa, dove ancora risiede la famiglia, per un totale di 160mila euro di spese personali compresi “55mila euro per noleggio auto con autista e 32mila per un appartamento ai Parioli”. “Mia moglie vive negli Usa, questo Di Maio lo sapeva. Mica posso separarmi – si difende Parisi -. Comunque: per rotte sopra le 5 ore, la legge è chiara, ho diritto alla business class”. La legge parla chiaro, lui ha diritto.
In un’audizione alla Camera aveva detto di viaggiare in business per colpa del mal di schiena. “Sono stato sciocco. Volevo giustificarmi: invece è un mio diritto viaggiare in business. Punto”. Quanto guadagna? “Circa 160mila euro l’anno”, anche se Di Maio gliene aveva promessi 240mila.
Ma si sa, Di Maio promette e non mantiene. E’ un parolaio.