Sure, l’Italia dovrà versare 3 miliardi per averne indietro 2,5

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Il blog Orizzonte 48 analizza il SURE, insieme al MES uno dei meccanismi UE per ‘aiutare’ i Paesi per la crisi causata dal Coronavirus.

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«Risulta obiettivamente molto poco realistico che lo strumento Sure possa dare luogo a un tesoretto in tempo utile, questo autunno, e per di più vicino a un ammontare di dieci miliardi entro il 2020». Prima bisogna versare le garanzie, come ha ricordato Bagnai. Poi raccogliere i fondi sui mercati con le emissioni obbligazionarie. Non solo. Poiché l’adesione non è obbligatoria, alcuni paesi Ue potrebbero non partecipare, riducendo così la disponibilità futura. Per cui «l’effettiva erogazione del prestito appare incerta nei tempi e nei volumi».

Ma quanto incerta? Poiché l’Ue ha previsto che la Bei possa disporre di un fondo «fino a 100 miliardi» proprio per il rifiuto a parteciparvi di alcuni paesi, è possibile, per non dire probabile, che la raccolta non superi i 25 miliardi, sostiene il blog.

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Di questi, l’Italia potrebbe ottenere il 10% come prestito, vale a dire 2,5 miliardi, ma non nel 2020, bensì nel 2021, ammesso che il fondo Bei riesca a partire l’anno prossimo. Il tutto dopo un versamento di 2-3 miliardi di garanzie «irrevocabili, liquide e immediatamente esigibili».

Come abbiamo spiegato più volte per il Recovery Fund e il MES, alla fine l’Italia dovrà indebitarsi per avere in cambio, in prestito, soldi propri. E a breve termine meno di quelli che si è impegnata a versare.

Nel caso del SURE, l’Italia dovrebbe versare, subito, 3 miliardi di euro per avere in cambio 2,5 miliardi. L’anno successivo.

Vi sembra normale? La UE è una fregatura.




Un pensiero su “Sure, l’Italia dovrà versare 3 miliardi per averne indietro 2,5”

  1. Per il Sogno europeo ne vale la pena, così i nostri figli, in realtà figli del Mondo, potranno viaggiare senza quegli orribili ‘visti’ sul passaporto e studiare dove vogliono (cosa poi da estendere anche agli altri continenti). Ovviamente in sicurezza e con il lasciapassare sanitario, ma ciò non è un problema se riusciamo a far funzionare le strutture sovranazionali: il MES serve innanzitutto a questa prospettiva. Una piccola ‘perdita’ finanziaria per un grande profitto umano!

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