Epidemia di coronavirus in centro immigrati, è rivolta: “Noi non facciamo tamponi” – VIDEO

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Violenza in un centro migranti: viene trovato un positivo, in 300 si rifiutano di fare il tampone per il coronavirus: “Paura di un nuovo lockdown”.

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Il caso di positività in un centro immigrati di Casier in provincia di Treviso. E ha scatenato il caos.

Questa mattina, 330 richiedenti asilo, quindi clandestini, hanno manifestato all’ex caserma Sererna contro il piano di tamponi previsto dall’Usl 2 dopo aver accertato un caso di positività nella struttura. Un operatore afghano, rientrato dopo le ferie, aveva iniziato ad accusare una febbre persistente, una volta fatto il tampone è risultato positivo.

Prima li ospitano a spese nostre. Poi li assumono, a basso costo, come ‘operatori’. Il business osceno dell’accoglienza.

Immediato il piano di prevenzione dell’Usl2 che avrebbe dovuto iniziare stamattina ma è ora bloccato dalla protesta dei migranti che temono una nuova quarantena e un ulteriore stallo delle loro attività.

C’è voluto l’intervento di polizia e carabinieri nella mattinata di oggi, giovedì, per calmare gli animi dei 330 profughi presenti all’interno della struttura di Casier che rifiutano l’isolamento. Sul posto intervenuto anche il sindaco Renzo Carraretto e il primo cittadino di Treviso, Mario Conte.

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++ TREVISO, OPERATORE AFGHANO POSITIVO AL CENTRO MIGRANTI, GLI ALTRI 300 IMMIGRATI SI RIFIUTANO DI FARE IL TAMPONE ++

Posted by Łiga Veneta – Salvini Premier on Thursday, June 11, 2020

UN POSITIVO ALL'EX CASERMA. LA PROTESTA DEI RIFUGIATI

UN POSITIVO AL CORONAVIRUS. A TREVISO SCOPPIA LA PROTESTA DEI PROFUGHI.Tensione all'ex caserma Serena dopo la scoperta di un caso di positivita' al Covid. Trecento immigrati da questa mattina protestano e chiedono tamponi per tutti. Sul posto i sindaci di Treviso e Casier e le forze dell'ordine.

Posted by TG Veneto on Thursday, June 11, 2020




3 pensieri su “Epidemia di coronavirus in centro immigrati, è rivolta: “Noi non facciamo tamponi” – VIDEO”

  1. Anzi, per garantire loro una maggior tutela si potrebbero sigillare dentro teche di vetro dalle quali non entri nemmeno uno spiraglio di pericolosissima aria italiana.

I commenti sono chiusi.