Furia iconoclasta del PD: “Abbattere la statua di Montanelli”, loro nemico dal tempo delle BR

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L’episodio della morte di George Floyd per coronavirus, ha aperto le gabbie dei manicomi. Dando voce a tutti gli invasati del globo.

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C’è chi si inginocchia come Boldrini e i piddini, che sul razzismo hanno costruito lucrose carriere parlamentari e non solo. C’è chi abbatte le statue in una sempre più delirante furia iconoclasta.

Gli ultimi in ordine di tempo sono “I Sentinelli”, che tornano a chiedere l’abbattimento della statua di Indro Montanelli a Milano. Vogliono finire il lavoro dei loro antenati: le BR. Che come loro avevano lo stesso rispetto delle idee altrui.

“A Milano ci sono un parco e una statua dedicati a Indro Montanelli, che fino alla fine dei suoi giorni ha rivendicato con orgoglio il fatto di aver comprato e sposato una bambina eritrea di dodici anni perché gli facesse da schiava sessuale, durante l’aggressione del regime fascista all’Etiopia”, attaccano gli attivisti. “Noi riteniamo che sia ora di dire basta a questa offesa alla città e ai suoi valori democratici e antirazzisti e richiamiamo l’intero consiglio a valutare l’ipotesi di rimozione della statua, per intitolare i Giardini Pubblici a qualcuno che sia più degno di rappresentare la storia e la memoria della nostra città Medaglia d’Oro della Resistenza”, proseguono nel post.

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“Dopo la barbara uccisione di George Floyd a Minneapolis le proteste sorte spontaneamente in ogni città con milioni di persone in piazza e l’abbattimento a Bristol della statua in bronzo dedicata al mercante e commerciante di schiavi africani Edward Colston da parte dei manifestanti antirazzisti di Black Lives Matter, richiama con forza ogni amministrazione comunale a ripensare ai simboli del proprio territorio e a quello che rappresentano”.

Il PD concorda: “Credo che la richiesta dei Sentinelli vada sicuramente discussa in consiglio. Quando ci viene presentata una proposta noi siamo sempre pronti ad accoglierla e discuterne, soprattutto quando tocca i temi dei diritti e della dignità delle persone”, dice il consigliere comunale nonchè presidente della Commissione pari opportunità Diana De Marchi (Pd) riferendosi alla questione Montanelli, come riportato da MiaNews. “Le motivazioni della richiesta di rimuovere la statua le riconosco come valide perché quella è stata una brutta pagina della nostra storia. Vanno indagate le motivazioni che hanno portato all’intitolazione e valutare se siano ancora valide oggi. Da parte mia, farò in modo che se ne discuta”.

Anche il consigliere Dem Alessandro Giungi ha dato la sua “benedizione” all’iniziativa in un comunicato. “La questione messa in luce dai Sentinelli merita di essere dibattuta in un approfondito dibattito in consiglio comunale. Non è un tema semplice, ma come consiglieri dobbiamo farcene carico. Su questa scia ho depositato nei giorni scorsi un ordine del giorno per intitolare i giardini di via Ardissone, da poco riqualificati, a Rosa Parks”, rivela il Dem con orgoglio. “La richiesta è arrivata dai ragazzi della scuola media Puecher che tramite un sondaggio online effettuato durante il periodo di lockdown hanno avanzato questa proposta che si sposa con il ragionamento dei Sentinelli e rilancia a Milano l’idea di dover dare rilevanza, anche con queste iniziative, al tema dei diritti. Ricordiamoci anche che sono ancora poche le intitolazioni dedicate alle donne in città”, si legge ancora nella nota.




7 pensieri su “Furia iconoclasta del PD: “Abbattere la statua di Montanelli”, loro nemico dal tempo delle BR”

  1. Allora se sono così scandalizzati dalla sposa-bambina di Montanelli, per coerenza dovrebbero chiedere la messa al bando dell’Islam, il cui profeta Maometto tra le sue mogli aveva la piccola Aisha di soli 9 anni.

    Di Montanelli ho sempre apprezzato il suo essere testa pensante e capace di dire ciò che pensa, ma non era né un fascista né un conservatore, né nulla, ma piuttosto un anarchico anticomunista.

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