“E’ razzista”: tagliato fuori dal suo account giochi online

Vox
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Un utente di Steam si è trovato definitivamente escluso dalla piattaforma e dall’accesso alla sua libreria di giochi, che aveva acquistato, per “spam razzista estremo”:

Steam User Loses Access To Game Library After Valve Perma-Bans Him For “Extreme Racism”

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Vi invitiamo a riflettere sull’abolizione del contante. Se Mastercard o qualsiasi altro mediatore elettronico ritiene che voi non riflettiate quello che loro ritengono giusto, e oggi è il ‘razzismo’ domani può essere l’opposto a seconda della loro convenienza, potranno tagliarvi fuori dai soldi. I vostri.




5 pensieri su ““E’ razzista”: tagliato fuori dal suo account giochi online”

    1. Ho dato uno sguardo e, onestamente, se fossi stato il moderatore forse dopo il centesimo cartellino giallo lo avrei bannato anche io. La questione però diventa la “proprietà” del software. Quello che si acquista su Steam è una “concessione d’uso”, in pratica un noleggio. Potrei dire che non è corretto prezzare un noleggio come un acquisto in piena regola su GOG ad esempio. Suppongo che in futuro sarò meno restio a condividere collegamenti per software di dubbia provenienza.

  1. Forse pochi sanno che, in effetti, anche quando si acquista (o acquistava) un gioco o un programma su supporto fisico, come un cd/dvd, non si compra la copia del programma, ma appunto, il suo ‘uso’… Non cambia molto il discorso per quanto riguarda steam, salvo il fatto che siccome rimane tutto ‘nell’aria’, in un cloud, i padroni ne hanno un controllo maggiore di quanto ne avessero prima che si acquistavano cd che poi ti rimanevano.
    Semmai il punto è un altro, ossia è vero che possono togliertelo, ma devono rimborsarti.

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