Ai due etiopi e a uno dei somali, in particolare, viene contestato di aver raccolti e inviato in Somalia soldi destinati a compare armi e munizioni per i gruppi terroristici Onlf (Ogaden national liberation front) e Al Shabaab, lo stesso dei carcerieri di Silvia Romano in arte Aisha.
I tre stranieri avrebbero inviato il denaro agli jihadisti, attivi anche in Etiopia, in concorso con altri immigrati “non identificati”.
Una rete a sostegno dei terroristi islamici. Non solo, il denaro inviato – migliaia di euro – erano frutto di un sussidio pubblico gli indagati avevano ottenuto in quanto rifugiati proveniente da un Paese in guerra.
I tre avrebbero agito in Emilia-Romagna, Lombardia e in Piemonte e all’estero tra il settembre del 2018 e il maggio del 2019. I due somali e uno degli etiopi sono anche accusati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina per aver “promosso; organizzato; effettuato il trasporto di stranieri nel territorio italiano per procurarne illegalmente l’ingresso in altri Stati, soprattutto del Nord Europa”. Gli africani avrebbero commesso i fatti contestati a Milano e in altre località italiane, in Svizzera e in Austria, dal 2018 al maggio 2019, quando gli investigatori li hanno arrestati.
Sempre in Emilia succedono le cose peggiori. Da terra godereccia ed ospitale, la stanno trasformando in un pitale.
Da simbolo della convivialità a quello dell’imbecillita’, da terra dei motori a regione multicolori, con poche gioie e tanti dolori.
A proposito io sono ritornata nel mio paese natale, in provincia di Modena epicentro del terremoto ed a distanza di otto anni il centro storico è ancora “impacchettato”, sin da allora. Si va a rilento.
Ci sono attività che non sono più ripartite.
Coraggio amici del centro Italia, forse anche voi fra qualche decennio vedrete rifiorire i vostri paesi devastati.
Se invece conoscete qualche funzionario pubblico, che vi sappia guidare bene, allora vi farà costruire case anche se non vi spettano, come è successo da noi.
Rettifico qualcuno ha avuto la fortuna di avere tanto, ma a molti è stato dato poco.