Silvia Romano, Rula Jebreal: “In Italia prigioniera come in Somalia”

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Ennesima sciocchezza di Rula Jebreal, che sicuramente le varrà un’altra ospitata in qualche trasmissione Rai.

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Sul caso di Silvia Romano: “L’incitamento all’odio e alla violenza sono sintomi di una malattia grave che può prendere nomi diversi: sessismo, razzismo e islamofobia. Silvia rischia di essere oggetto di violenza, è stata minacciata e girerà sotto scorta. Esattamente come viveva in Somalia”.

“Non spetta a nessuno mettere in discussione le scelte personali di una giovane donna. Silvia ha il diritto di elaborare in serenità non solo i suoi trami ma anche le sue scelte”. Pesa, però, quel paragone terrificante della Jebreal, secondo la quale oggi Silvia Aisha Romano, in Italia, nell’Italia che la ha liberata, vive “esattamente come in Somalia”.




2 pensieri su “Silvia Romano, Rula Jebreal: “In Italia prigioniera come in Somalia””

  1. Rula cara io faccio un passo indietro io ho letto tutto il testo de la commissione Segre, bello condivisibile, ma mancano due parole importanti :cristiano fobia e rispetto, quindi non odio, delle persone che hanno idee diverse.
    È già sembra strano ma voi odiate i sovranisti o comunque le persone che si oppongono alla sostituzione etnica. Come la mettiamo, visto che voi volete soli diritti? A me hanno insegnato che prima di essere rispettati, bisogna rispettare e prima dei diritti ci sono I doveri.

  2. Intanto mantiene notorietà, ripeto che x me va tenuta sotto osservazione dall’antiterrorismo ma x il resto dimenticata altrimenti avrà occasione di guadagnarci su e fare proseliti.Che metta i like pure a Bin Laden in tanga, x me é tutto studiato x fare ospitate e comparsate a pagamento.

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