Africani contro agenti, armati di forbici e bottiglie: “Rimettete le nostre panchine”

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Un passante aveva appena denunciato la presenza di immigrati che minavano la sicurezza recando disturbo.

Gli agenti, giunti nelle vicinanze di un bar della zona, notano subito uno straniero che, in evidente stato di alterazione, inveisce contro i clienti. Alla richiesta di esibizione dei documenti, però, l’uomo si rifiuta di mostrarli.

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In contemporanea, alle spalle dei poliziotti, arriva un altro straniero, G.M. senegalese di 40 anni, che ingiuriando e minacciando poliziotti e cittadini presenti, lamenta che sono state tolte alcune panchine poste nelle vicinanze, deliberatamente per danneggiarli.

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Come l’altro immigrato, anche il senegalese arrivato a supporto del primo straniero, rifiuta di collaborare all’identificazione. E dopo aver aggredito sia verbalmente che fisicamente gli agenti. Dopo essere entrato nel bar con un bicchiere di vetro e con un paio di forbici, ha continuato a inveire contro i poliziotti. L’uomo si è poi allontanato entrando in un palazzo. Ma a quel punto, grazie all’invio di altre pattuglie, gli agenti hanno chiuso tutte le vie di fuga dello stabile, costringendolo a consegnarsi. Accompagnato presso gli uffici di Polizia è stato arrestato. Informato il pm di turno, ieri G.M. è stato condannato a sei mesi di reclusione con la misura cautelare dell’obbligo di firma.

Obbligo di firma. Fanculo.




11 pensieri su “Africani contro agenti, armati di forbici e bottiglie: “Rimettete le nostre panchine””

  1. il pm donna ha poi chiesto il nr di cellulare (telefono ricaricato da noi) per fotterselo alla grande nel tribunale (famolo strano)

  2. Meglio che non pubblichi nulla,anche se la Cartastraccia afferma che ogni cittadino ha diritto ad esprimersi…..Ma vaffanculo porcodio

I commenti sono chiusi.