Branco immigrati distrugge bus e massacra di botte autista a Roma

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Erano saliti sull’autobus completamente ubriachi e senza indossare le mascherine – quelle che tutti gli utenti dei mezzi di trasporto pubblico sono obbligati ad utilizzare se vogliono usufruire del servizio. Ripresi dall’autista che aveva intimato loro di mettersi i dispositivi di protezione individuale, prima se la sono presa con il mezzo devastando l’autobus e poi direttamente con il conducente, tempestandolo di calci e pugni e mandandolo a pronto soccorso con ferite e contusioni multiple.

L’aggressione in tarda serata. dopo che i giovani immigrati – 22, 22 e 23 anni – avevano preso posto a bordo dell’autobus: ubriachi e senza mascherine. E molesti.

L’autista del bus li ha invitati a mettersi la mascherina oppure a scendere dal mezzo. A quel punto i tre hanno cominciato a lanciare oggetti e a distruggere tutto ciò che potevano.

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Poi hanno deciso di rivolgere la propria attenzione direttamente sul guidatore, tempestandolo di calci e pugni. Solo l’intervento di un collega dell’autista, che ha allertato del forze dell’ordine dopo aver assistito alla scena, ha scongiurato il peggio.

Ma una volta arrivati sul posto, gli agenti si sono ritrovati a doversi difendere dalle violenze dei tre, che ne avevano anche per i poliziotti. Con non poche difficoltà la polizia è riuscita a bloccare i tre immigrati. Affidato alle cure dell’ambulanza del 118 l’autista è stato refertato in ospedale con 19 giorni di prognosi. I tre sudamericani sono invece finiti in manette con le accuse di danneggiamento aggravato, aggressione, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale.

Vanno terminati sul posto. Come testimonia la foto in alto, di un altro autista massacrato da immigrati, questo mestiere al tempo dell’immigrazione è diventato un mestiere pericoloso.




4 pensieri su “Branco immigrati distrugge bus e massacra di botte autista a Roma”

  1. Sono disaccordo con il cronista non andavano terminati sul posto (non sta bene). Questi immigrati dovevano essere portati dentro una caserma di paracadutisti e “trattati” sul posto provocando fratture multiple a “sacco di noci” sono certo che ciò li avrebbe redenti; sarebbero diventati cittadini modello. Peccato per l’occasione persa!

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