Uno Stato europeo spia la UE per conto della CINA

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Pechino che avrebbe piazzato una centrale di spionaggio ai piedi del quartier generale della Commissione UE. Nella rappresentanza diplomatica presso la UE di Malta, il cui governo nel 2007 ha acquistato e ristrutturato senza badare a spese la palazzina.

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Si tratta di un palazzo situato proprio di fronte a quello della Commissione UE, tra l’altro in una strada molto frequentata da diplomatici, politici, lobbisti e funzionari che spesso si incontrano per parlare di dossier riservati.

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La ristrutturazione della sede maltese sarebbe stata finanziata dalla Cina con 21 milioni di euro: da una decina d’anni i servizi belgi sospettano che proprio la rappresentanza maltese ospiti congegni elettronici installati dai cinesi per spiare le istituzioni europee. Le indagini sarebbero ancora in corso, ma intanto ci sarebbero stati contatti tra le Cancellerie europee e gli Stati Uniti sarebbero stati informati dei rischi legati all’ambasciata maltese a Bruxelles. Maltesi e cinesi hanno ovviamente negato ogni accusa, mentre le autorità belghe e le istituzioni europee hanno scelto la via del silenzio ma intanto tengono l’attenzione sempre più alta.




2 pensieri su “Uno Stato europeo spia la UE per conto della CINA”

  1. Malta vanta un lunghissimo sodalizio commerciale con la Cina, chiedete ai nostri produttori di materiali edili…

  2. Malta è solo uno dei tanti stati italiani non uniti alla repubblica dopo il Risorgimento. Come San Marino, il Principato di Monaco, il Vaticano (che era territorio italiano ma con i patti lateranensi abbia ceduto), e ovviamente quelli tenuti da stati stranieri come Francia, Svizzera, Slovenia e Croazia.
    Ma visto che, per ora, non sarà compito di questa generazione riunire tutte le spoglie d’Italia, almeno questi paeselli dovrebbero condividere per intero la nostra linea aiutandoci con voti e ambasciate che hanno. Deve essere chiaro questo, essi non sono stati esteri, sono stati italiani attualmente indipendenti come erano il ducato di toscana o il regno delle due sicilie nell’ottocento.

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