De Donno contro Burioni: “Chi si fa pagare per andare in tv non è scienziato”

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“Grazie per aver dato la possibilità a un medico ospedaliero di Mantova di dire quello che siamo riusciti a fare – ha detto De Donno – abbiamo cambiato l’atteggiamento terapeutico: abbiamo avuto uno tsunami a Mantova, avevamo centinaia di pazienti in pronto soccorso, a fine febbraio la mia direzione sanitaria mi ha chiamato disperata e io sono andato in pronto soccorso. Chi come noi ha lavorato in trincea non dimenticherà quelle scene. Abbiamo deciso di far qualcosa e il nostro ragionamento ci ha portato a utilizzare qualcosa di diverso. Ci è venuta in mente la Spagnola e da lì è venuto fuori l’incontro con ciò che stavano facendo a Pavia”.

“Lì – ha continuato De Donno – hanno proposto questo protocollo della cura al plasma. Io sono orgoglioso di essere il principal investigator clinico cioè ho arruolato moltissimi pazienti e i risultati ci stanno dando ragione. La cosa più importante è che questo trattamento è democratico perché parte dal popolo e torna al popolo, si basa sulla solidarietà del guarito verso l’ammalato”.

“Abbiamo utilizzato il plasma iperimmune su pazienti gravi, pazienti che necessitavano di ventilazione meccanica – ha spiegato – I pazienti arruolati sono tutti guariti. Non ci sono state ricadute. La scienza si è divisa su questa metodica, noi siamo stati i capofila, chiunque potrà dire la sua ma sarà sempre secondario rispetto a quello che abbiamo fatto a Mantova e Pavia. Abbiamo dovuto agire in guerra, con gli occhi pieni di morti, abbiamo messo in campo un’arma rapida”.

De Donno ha parlato delle resistenze rispetto alla cura. “C’è stata una resistenza su questo metodo. Adesso che ogni regione si sta attrezzando per usare il plasma noi siamo contenti. Mi meraviglia questo iniziale accanimento verso il plasma iperimmune: è stato detto che è costoso ma come si fa a dire questo se il plasma viene donato? Dobbiamo creare le banche del plasma come sta facendo il Veneto. Devono farlo tutte le regioni e anche la Lombardia dovrà farlo. Quando sento critiche verso la Lombardia mi piange il cuore: abbiamo lavorato in condizioni drammatiche. E’ imparagonabile quello che si è verificato in Lombardia con altre regioni. Sento virologi dire che il virus ha perso potenza ma dov’è il virometro? Dobbiamo stare molto attenti perché questo virus ci frega”.

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Sulla sperimentazione del protocollo affidata all’ospedale di Pisa De Donno ha espresso tutto il suo rammarico. “Io mi sarei aspettato che AIFA e ISS mi contattassero, o il mio ospedale, e invece niente. Ci hanno contattato enti internazionali ben più importanti”. De Donno ha definito anche avvilenti le notizie secondo cui il governatore della Toscana Enrico Rossi vorrebbe querelarlo: E’ avvilente. E’ la politica che vuole ammutolire la scienza”.