Bergoglio delira sui immigrati e pandemia: “Come Gesù: costretti a fuggire”

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Quindi, siccome c’è il coronavirus in Italia, gli africani sono costretti a ‘fuggire’ in Italia. Portatelo da uno bravo. Ma molto bravo. E lasciatecelo.

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“Quando si parla di migranti e di sfollati troppo spesso ci si ferma ai numeri. Ma non si tratta di numeri, si tratta di persone! Se le incontriamo arriveremo a conoscerle. E conoscendo le loro storie riusciremo a comprendere. Potremo comprendere, per esempio, che quella precarietà che abbiamo sperimentato con sofferenza a causa della pandemia è un elemento costante della vita degli sfollati. E’ necessario farsi prossimo per servire”: lo scrive il Papa nell’annuale messaggio per la Giornata mondiale del migrante e del rifugiato.

“La pandemia ci ha ricordato quanto sia essenziale la corresponsabilità e che solo con il contributo di tutti – anche di categorie spesso sottovalutate – è possibile affrontare la crisi”. “Dobbiamo ‘trovare il coraggio di aprire spazi dove tutti possano sentirsi chiamati e permettere nuove forme di ospitalità, di fraternità, e di solidarietà’. E’ necessario collaborare per costruire”.

La giornata dell’italiano, quando? Trentamila morti e ci tocca sempre sentire parlare del ‘bovero’ migrante.

Apri il Vaticano, se ti piacciono tanto.

La cosa migliore, tra tante tragedie, del coronavirus, è il crollo delle disponibilità monetarie della Chiesa: meno soldi alle associazioni di stampo immigrazionista come Caritas, significherà meno assistenza agli invasori. Che saranno più propensi a tornare a casa. Dove non ci sono guerre, ma non c’è nessun cuckold che ti mantiene a spese dei contribuenti.

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PROFONDO ROSSO:

«Tra il 2016 e il 2020 sia le entrate che le uscite sono state costanti. Le entrate intorno ai 270 milioni, le spese in media intorno a 320 milioni». Ma il coronavirus ha colpito anche il piccolo stato vaticano (che conta circa 5mila dipendenti) e il bilancio preventivo per il 2020 è stato approvato con 53 milioni di deficit. Una situazione che dovrà essere monitorata attentamente nei prossimi mesi. Anche se vengono confermati stipendi e posti di lavoro.

Il gesuita Guerrero Alves, che succede al cardinale Pell, rientrato in Australia per affrontare il processo che lo accusava di pedofilia e poi assolto dall’Alta Corte, illustra nel dettaglio i conti. Le entrate, spiega, derivano da «contributi e donazioni, rendimenti degli immobili e in misura minore dalla gestione finanziaria e dalle attività degli Enti». Una buona fetta dei profitti arriva dai Musei Vaticani, ad oggi ancora chiusi.

Le uscite, invece, sono rappresentate per il 45% dal personale, per il 45% dalle spese generali e di amministrazione, il restante da donazioni (7,5%) e altre spese residue. «E poi – annuncia il ministro dell’Economia – ci sono le tasse italiane, che paghiamo: il 6 per cento circa del budget, cioè 17 milioni». Il deficit negli ultimi anni ha oscillato fra 60 e 70 milioni. Una buona fetta delle uscite va per il costo del personale che lavora sulla comunicazione, più di 500 persone. «Comunicare quello che il Papa fa in 36 lingue – spiega -attraverso la radio, la tv, il web, i social, un giornale, una tipografia, una casa editrice, la sala stampa è una impresa che non ha eguali al mondo». L’emergenza Covid preoccupa non poco il gesuita. «Abbiamo fatto alcune proiezioni – sottolinea -. Le più ottimistiche calcolano una diminuzione delle entrate del 25%. Le più pessimistiche del 45%. Ma lo scenario dipende in parte da noi (da quanto saremo capaci di ridurre i costi) e in parte da fattori esterni, da quanto realmente le entrate diminuiranno. In ogni caso, se non ci sono ricavi straordinari, è evidente che ci sarà un aumento del deficit. Tuttavia non tutto può essere misurato solo come deficit, e nemmeno come mero costo, nella nostra economia». «Perché – spiega padre Guerrero Alves – non siamo una impresa e nemmeno una azienda. Il nostro obiettivo non è fare profitto».

Per Alves l’impegno deve essere quello della massima sobrietà. «Il nostro deve essere un bilancio di missione – ribadisce il gesuita – ovvero un bilancio che mette in relazione i numeri con la missione della Santa Sede». Non c’è rischio default ma ci saranno «anni difficili». Infine, una promessa: «Mi piacerebbe che il bilancio fosse pubblico, per spiegare bene come spendiamo il denaro».

A proposito di deficit, dopo l’annuncio di una perdita prevista di 8 milioni di euro, il rettore del Santuario di Lourdes ha annunciato la riapertura (parziale) da sabato 16 maggio. Riaperto anche il santuario di Medjugorje con messe e confessioni celebrate all’aperto. Resta chiuso, invece, il Santuario di Fatima che proprio ieri, per la prima volta nella storia, ha celebrato la festa della prima apparizione ai veggenti senza pellegrini.




4 pensieri su “Bergoglio delira sui immigrati e pandemia: “Come Gesù: costretti a fuggire””

  1. Esatto, caro Papa si studi la bibbia, Gesù non scappò da Israele, si recò assieme ai genitori a Betlemme, per il censimento del popolo. Una volta non esisteva internet e quindi bisognava fare molti chilometri.
    Con questa versione che Gesù era un profugo, voi avete introdotto o fatto introdurre tante persone, che quelle che meriterebbero aiuto, le lasciate morire,vedi i nuovi martiri cristiani.
    Va là, va là vergogna

  2. Bergoglio mo ti faccio un po di catechismo

    1) Gesu’ è fuggito in egitto non in italia! e all’epoca come ora si stava meglio in italia (impero romano a dir il vero!) che in egitto ma pure l’egitto era un protettorato romano esattamente come la galilea da dove fuggiva, quindi si era spostato da una parte all’altra, ma sempre nella stessa nazione!
    2) è andato da solo non ha pagato trafficanti come fanno i negri!
    3) è tornato a casa sua
    4) e tornando sapeva di dover morire!

    ergo

    1) i negri devono andare dai ritardati come loro ovvero i fraTeli Bussulmani in egitto
    2) visto che non c’è il mare e che non devono attraversare il mar rosso non hanno neppure bisogno di Mose’ ma ci possono andare tranquillamente a piedi senza pagare trafficanti
    3) successivamente devono tornare a casa loro
    4) gli possiamo tranquillamente risparmiare la morte visto che della morte di cretini mussulmani non ce ne facciamo niente

    vero e’ che se Dio voleva l’invasione dei negri in europa

    1) non avrebbe fatto gli uomini bianchi e neri
    2) non li avrebbe messi in africa, ma in europa
    3) l’africa non è una continente sfigato ha tutto! cio’ che invece gli manca sono le persone volenterose di lavorare e di progredire che venendo qua pretendono tutto
    4) avrebbe risuscitato Noe’ e la sua arca, e avrebbe tranquillamente condotto ste bestie in europa,

    ed in tal caso li avrei accettati!

    Bergolione ti do un bel 2 di incoraggiamento, perchè tieni la sottana biancha, ma rasenti l’analfabetismo peggio di un negro

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