L’immigrata nata in Italia: «Non vedo l’ora di tagliare le vostre teste» – VIDEO

Vox
Condividi!

«Non puoi immaginare quanto ho goduto ieri… non vedo l’ora di piegare uno e togliergli la testa… ahahahah».

Così parlava Meriem Rehailly, immigrata di seconda generazione, una di quelli che il PD vorrebbe trasformare in ‘italiani’ per legge. E che lo diventeranno comunque, alla maggiore età, se non ritorniamo allo ius soli. E si riferiva agli ‘infedeli’, italiani compresi.

Lo scriveva ad un’amica nell’autunno del 2014, dopo averle inviato alcune fotografie riguardanti la decapitazione islamica di un prigioniero ‘infedele’.

La ‘nuova italiana’ viveva con la famiglia ad Arzergrande, Padova, prima di trasferirsi a Raqqa, in Siria, nel luglio del 2015, per arruolarsi nello Stato islamico.

In Italia è stata processata e condannata, in contumacia.

VERIFICA LA NOTIZIA
Contro la giovane migrante di seconda generazione, il pm antiterrorismo Francesca Crupi aveva istruito un fascicolo di circa duemila pagine, nelle quali si trovano documenti sequestrati nella sua abitazione, intercettazioni telefoniche, testimonianze di insegnanti, amiche e persone che sono entrate in contatto con lei, copie di messaggi, anche audio, inviati da Raqqa, prima di far perdere ogni traccia.

«Prego Allah per darmi il viaggio e la Jihad per Allah… Amo il Jihad e colui che fa il Jihad avrà un guadagno…», scriveva Meriem nel suo diario, nel 2015, subito dopo l’attentato messo a segno a Parigi.

«Io qui sto vivendo alla grande perché ho trovato quello che ho sempre sognato», scriveva Meriem da Raqqa, raccontando di essere «ospitata in una casa di sole donne alle quali vengono quotidianamente impartite lezioni sul Corano e sull’utilizzo teorico e pratico delle armi per andare a combattere».

Vox

Ora ha due figli e vive in un campo sorvegliate per “spose dell’ISIS”: e vuole tornare in Italia.

State scherzando?

L’immigrazione di massa è un crimine contro i popoli. E noi stiamo allevando un esercito ostile nelle nostre scuole.

Non solo ostile. Anche intellettivamente dannoso.

VERIFICA LA NOTIZIA

Più immigrati ci sono in classe, più il rendimento della classe diminuisce. Questo grafico non lascia spazio a dubbi: in una scala che va da 0 a 100 in Grecia, per esempio, diminuisce di 80 punti, di 70 punti in Belgio e di 60 punti in Olanda. E in Italia il rendimento della classe nel suo complesso, cala di ben 50 punti. Esattamente come in Germania.

Perché li facciamo entrare? Perché ne regolarizziamo 600mila?




7 pensieri su “L’immigrata nata in Italia: «Non vedo l’ora di tagliare le vostre teste» – VIDEO”

  1. Ve lo ripeto, se iniziassero a far volare sassi (e piombo), per le strade, sarebbe a tutto vantaggio dei patrioti, cesserebbe la conquista strisciante e ‘umanitaria’ e scoprirebbero che c’è ancora valore e forza, anche se neri e marroni ormai sono più numerosi dei bianchi a livello planetario.
    Ma fu così anche durante le grandi invasioni arabe, che coincisero col periodi di più grave deficienza demografica europea della storia dopo la caduta dell’impero romano. Ora però hanno cambiato tattica, nel medioevo erano consci della loro superiorità demografica e militare ed attaccavano, spesso vincendo, sfondando in Siria, Egitto, arrivando nel cuore dell’Anatolia, occupando la Spagna e nel cuore della Francia, ma i popoli romano barbarici erano compatti, almeno religiosamente e la romanità come il germanesimo andavano fondendosi in varie forme. L’omogeneità permise di respingere le orde. Oggi nelle varie capitali arabe, in quelle nere non ci arriverebbero per scarso qi a stabilire una strategia di ampio respiro, hanno deciso che i bianchi prima di poter essere sconfitti sul campo di battaglia (ammesso ciò si renderà necessario in futuro) vanno prima ‘ammorbiditi’ creando fratture etniche e disorganizzazione interna. In cui poi i loro popoli, puri e militarmente decisi, potranno intervenire qualora gli immigrati non riuscissero a prendere il potere da soli. Tutto ciò va fermato, e lo sarà e chi ha concepito questo piano, o aiutato dall’interno, giudicato e condannato.

I commenti sono chiusi.