Roba da matti. Il magistrato era ieri da Aisha per parlare delle minacce ricevute dalla ragazzina, comprese l’invio di Sgarbi ad arrestarla.
Intanto nel condominio è arrivata oggi la scientifica.
“Sembrano dei cocci di una bottiglia di birra” quelli esaminati dalla polizia scientifica sul davanzale della finestra appena sotto a quella a cui Silvia Romano si è affacciata lunedì quanto è tornata a casa. Lo racconta Sergio Parisi, 28 anni, che “questa mattina” ha trovato i vetri e ha chiamato le forze dell’ordine: “Non abbiamo sentito rumore e non ci sono danni, di notte teniamo chiuso tutto – ha detto -. E’ normale che ci siamo spaventati, siamo preoccupati per Silvia, per tutti”. “Una settimana fa non lo avrei fatto, potrebbe essere stato anche un ubriaco ma in questo momento giusto era giusto segnalare ogni cosa alle forze dell’ordine, per salvaguardare l’incolumità nostra e del condominio”, ha raccontato.
La gente la odia. La colpa è dei due sconsiderati che l’hanno esposta al pubblico ludibrio quando, invece, andava protetta anche da se stessa con un rientro riservato.
Due pesi e due misure, oltre ad esporre a show mediatico, una persona che è stata vittima di rapimento, plagio e presumo anche violenze, la magistratura le consente la preghiera per non turbarla. Personalmente sono contraria alle minacce specie se fisiche, ma che la magistratura interrompa un servizio pubblico per consentire la preghiera islamica, dimostra che l’Italia è un paese accoglientemente accoglione e che siamo la banca per gli afroislamici: o paghiamo i riscatti dei rapiti, o manteniamo persone che non avrebbero diritto a venire qui.
Non si è mai sentito dire che un tribunale interrompa il suo esercizio per consentire la preghiera cranica, questo atteggiamento farebbe da apripista a tutti quei processi in cui gli imputati sono condannati per terrorismo islamico.
Il passaggio successivo è la sharia, in Inghilterra esistono tribunali islamici, accanto a quelli inglesi