Coronavirus, primo focolaio ai Giochi Militari di Wuhan: ora ne parlano tutti

Vox
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Ne parlammo mesi fa. Ora ne parlano anche gli ‘editori responsabili’:

Rimane ancora un mistero l’origine del coronavirus, ma una cosa è certa: i malanni registrati tra gli atleti dei Giochi Mondiali Militari a Wuhan non sono più un caso. La settima edizione, quella che si è svolta dal 18 al 27 ottobre scorsi con 10 mila atleti di 110 nazioni, si è tenuta proprio nell’epicentro della pandemia. E in questi giorni a raccontare quanto accaduto ci sono numerosi testimoni. Diversi, poi tornati in Europa, parlano febbri alte e grossi problemi respiratori. Un dettaglio che, come spiega Il Corriere, se confermato dai test sulla positività, potrebbero cambiare il quadro della situazione. Al momento, eccezion fatta per la Svezia, non ci sono autorità militari che hanno confermato contagi da Covid-19 tra i loro sportivi.

Se le positività fossero confermate si tratterebbe dei primi casi in assoluto nel Vecchio Continente. Al momento le autorità militari dei vari paesi non commentano le testimonianze salvo la Svezia che avrebbe certificato due casi di coronavirus tra i suoi atleti. Eppure c’è un altro fronte, quello francese, che dà da pensare. Secondo un’inchiesta del quotidiano L’Équipe, almeno due atleti del pentathlon moderno appartenenti alla rappresentativa nazionale, Elodie Clouvel (argento olimpico a Rio de Janeiro) e Valentin Belaud, cinque volte campione del mondo, avrebbero avuto seri problemi respiratori. “Sintomi evidenti del coronavirus” ha riferito il medico militare che li ha visitati, ma a mettere tutto a tacere ci ha pensato il Ministero della Difesa transalpino che ha commentato così la notizia: “A noi non risultano”.

Comunque, in qualunque modo sia arrivato il virus in Italia, il paziente zero è la Globalizzazione. Gli untori sono i cinesi.