Un pensionato in Germania è ricorso in tribunale contro la decisione del suo Comune di sfrattarlo dalla casa popolare per fare spazio ad un gruppo di migranti. Il tribunale ha confermato l’ordine del consiglio distrettuale.

Preparatevi. Toccherà anche a voi con la regolarizzazione dei 600mila clandestini della Bellanova.

Klaus Roth, 75 anni, vive a Neckartailfingen vicino a Stoccarda, insieme alla moglie di 73 anni. Neckartailfingen è un villaggio di circa 3.800 abitanti. Più di un anno fa, il villaggio, che ospitava già 40 migranti, è stato incaricato di accoglierne altri.

Il Consiglio distrettuale di Esslingen, che detiene la giurisdizione su Neckartailfingen, ha deciso che l’appartamento di Roth, troppo grande per la coppia, doveva essere requisito e convertito in un centro di accoglienza per accogliere i nuovi migranti. Una sentenza della corte degli anni ’90 conferisce ai consigli il potere di confiscare la proprietà a questo scopo.

In Germania la proprietà di case è molto bassa rispetto all’Italia.

Roth, che vive nell’appartamento da 25 anni, ha rifiutato di andarsene e ha sfidato lo sfratto nel tribunale distrettuale di Nürtingen. Roth ha subito diversi attacchi di cuore e ha anche asma e diabete. È anche molto popolare nel villaggio, dove si offre volontario per assistere i suoi concittadini.

Roth ha persino mostrato il suo sostegno ai migranti in passato: nel 2015 ha lavorato nel gruppo di lavoro locale che ha aiutato i richiedenti asilo a trovare un alloggio quando è scoppiata la crisi dei migranti. Gli indiani d’America insegnano: se non affondi la prima nave, poi si prendono casa tua.

Il tribunale, tuttavia, ha deciso a favore del consiglio. Il consiglio di Esslingen ha fatto appello alla “solidarietà comunitaria” e alle disposizioni legali che richiedono che i migranti siano distribuiti equamente tra le comunità.

A Roth è stato dato fino al 30 settembre per liberare il suo appartamento. Neckartailfingen ha accettato nove nuovi migranti e sei di loro saranno ospitati nella residenza di Roth.

La confisca delle proprietà è diventata un metodo comune per gestire la crescente popolazione migrante della Germania. Ciò è particolarmente vero ora, quando i gruppi di difesa dei migranti hanno insistito affinché i migranti avessero accesso a spazi più ampi in modo che possano praticare misure di distanza sociale per combattere il virus Wuhan.