Giordano: “Stranieri si comprano l’Italia”

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Un milione e duecentomila (1.200.000) aziende italiane sono in mano allo straniero.

Lo denuncia Mario Giordano a Fuori dal coro, e ne spiega nei dettagli il meccanismo. Con l’aiuto di un plastico, il giornalista illustra cosa sta succedendo. “C’è un’azienda italiana che per fare la sua attività, a un certo punto ha bisogno di un prestito. Magari perché vuole ampliarsi, o perché ha bisogno di liquidità perché tardano a pagarla, insomma per qualsiasi motivo. Insomma a un certo punto chiede centomila euro alla banca”.

“Poi, a un certo punto va in difficoltà. Magari perché c’è il coronavirus, o magari perché lo Stato, come è capitato, non paga quello che deve pagare. E l’azienda non può restituire alla banca i centomila euro. Ecco – spiega Giordano – questo è quello che la banca definisce un credito deteriorato. Allora la banca che fa? Prende questo credito deteriorato e lo passa a un altro soggetto, una società specializzata in questo tipo di business. Ma a quel punto non vale più centomila euro, ma lo cede a molto meno. In media, questo lo può cedere a ventimila euro alla società specializzata”.

“Da adesso in poi la banca sparisce, e l’impresa ha a che fare con la società subentrata. Si consideri che le imprese in questa situazione sono per lo più piccole imprese. In genere, per l’80 per cento, questi debiti sono sotto i 125mila euro. Mentr ele società che acquistano il debito deteriorato sono per oltr ela metà società straniere. Giapponesi, statunitensi, lussemburghesi e scandinave. Sono società sostanzialmente di speculatori, che non vogliono il bene delle aziende, ma vogliono guadagnarci il più possibile di questi soldi. Smantellando e vendendo l’impresa”.