Governo ha comprato ventilatori polmonari cinesi che non funzionano

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Il governo si è fatto rifilare un altro “pacco” dai cinesi. Ventilatori polmonari per terapia intensiva, modello VG70, da una società cinese che produce ventilatori polmonari che non funzionano. Di più: sarebbero pericolosi, mortali.

Il 15 marzo la Aeonmed, fabbrica cinese di materiale sanitario con sede a Pechino, fa partire il container di ventilatori di sua produzione verso l’Italia, su richiesta del governo italiano.

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L’azienda cinese riporta nella sua pagina come il governo italiano abbia ringraziato pubblicamente la società cinese, suonando l’inno della Rep-Pop Cinese all’arrivo di uomini e materiale-Circa tre settimane dopo, il 4 aprile, il ministro britannico Gove annuncia l’arrivo di 250 ventilatori polmonari acquistati in Cina dalla medesima azienda, Aeonmed, di Pechino.

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Si tratta di ventilatori Shangrila 510 S. Anche questi sono inutilizzabili: non rispettano le norme europee di sicurezza e non è possibile pulire adeguatamente i filtri.
Un gruppo di medici specialisti inglesi denuncia subito la pericolosità di queste macchine che invece di salvare vite risulterebbero letali.

Il dipartimento britannico di salute pubblica, che ha sede a Birmingham, ne blocca l’utilizzo e i ventilatori cinesi non vengono mai collegati ai pazienti. Ma la notizia emerge solo in questi giorni.

A quanto pare, anche i ventilatori arrivati in Italia, diversi da quelli ‘inglesi’ ma della stessa marca, presenterebbero gli stessi problemi. Ma non ci sono notizie ufficiali: sono stati usati? Non sono stati usati perché inadeguati, causando un danno economico? O peggio: sono stati utilizzati e hanno ucciso qualcuno?




3 pensieri su “Governo ha comprato ventilatori polmonari cinesi che non funzionano”

  1. Nei ventilatori polmonari cinesi istruzioni in italiano? A me pare una prova che si preparavano da un po’ di tempo a rifornirci della loro spazzatura per una incresciosa epidemia che si sarebbe verificata.
    Bisognerebbe sapere le forniture precedenti dove erano stati costruite intanto, per fare delle indagini serie occorrono molti dati. Ad ogni modo, per legge, in italia qualsiasi oggetto meccanico è garantito due anni, arrivando dalla cina non so se valgano le regole ce. Un giorno avevo bisogno urgente di un multimetro per testare roba elettrica e sono andata in uno store cinese, alla cassa ho chiesto se aveva i 2 anni regolamentari di garanzia ma la cinese mi ha detto “una settimana” le ho risposto che in tal caso se lo poteva tenere.
    Come potete vedere gli stranieri sfuggono alle regole in tutti i campi ma nel caso del governo esigere il denaro indietro rispedendo la merce al mittente mi pare davvero il minimo.
    Il nostro ministro degli esteri Di Mao cosa dice?

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