Spagna boccia regolarizzazione clandestini: “Vanno espulsi o rischio contagio”

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Il governo spagnolo sta trattando con Tunisi per rimpatriare nel Paese nordafricano almeno 600 tunisini attualmente detenuti nel centro di accoglienza di Melilla.

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Il piano del governo spagnolo, in particolare, ha come primario obiettivo quello di svuotare il centro di accoglienza di Melilla, una delle due enclavi presenti nel territorio marocchino ed in cui ogni anno provano ad oltrepassare la frontiera migliaia di persone. Una pressione che oggi, in tempi di coronavirus, appare sempre meno gestibile.

La Spagna è il Paese europeo più colpito dall’epidemia e maggiormente messo in difficoltà dal virus. Dallo scorso 13 marzo i confini sia di Melilla che dell’altra enclave, ossia Ceuta, sono blindati. Ma all’interno della struttura di accoglienza di Melilla sono presenti al momento 1.600 clandestini. Troppo rischioso per la popolazione, a livello di contagio.

Una situazione del tutto simile a quella italiana. Con una differenza: il nostro governo vuole utilizzare l’epidemia per regolarizzare 600mila clandestini. I governi seri, ma anche quelli semiseri, sanno che la soluzione vera è rimandarli a casa loro.




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