La rivoluzione tradita del M5s: dal ‘vaffanculo’ al culo sulla poltrona

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E così, quel famoso vaffanculo dalla piazza bolognese del V-day torna indietro, con tutto il suo carico di rabbia che è diventata delusione. E si abbatte su tutti quegli elettori che c’hanno creduto. La rivoluzione grillina invecchia e si fa restaurazione.

Non poteva finire peggio la parabola di un movimento che doveva rivoluzionare l’Italia, e finisce per fare da poggiapiedi al partito che più di tutti rappresenta quel sistema di potere che è incistato nei gangli dello Stato da decenni: il PD. Che è ciò che rimane dei due partiti che hanno dominato la politica italiana nel dopoguerra: Dc e Pci.

E non è solo una rivoluzione tradita, quella del M5s, è anche uno schiaffo alla democrazia. E una pericolosa esclusione di una parte consistente del Paese che ormai da anni è fuori dal governo, nonostante vinca le elezioni. Questo non può che provocare un pericoloso sentimento di alienazione. E l’alienazione genera violenza.

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Il governo M5s con la Lega aveva anche un collante geografico: era distribuito nel Paese in modo omogeneo. Invece ci troviamo con un governo che rappresenta una minoranza degli italiani, e che esclude del tutto il Nord. Che è maggioranza, forse, solo nei dintorni di Bologna. E questo è intollerabile.

Pur di non perdere la poltrona hanno tradito su tutto. L’ultimo caso è passare dal No al Mes a Sì al Mes. Non sorprende da chi è passato dal “Mai col Partito Di Bibbiano che fa l’elettroshock ai bambini” a farci un governo insieme.

Il tradimento è compiuto. Il prossimo passo è includere nel governo anche Berlusconi. Che ormai già fa da ruota di scorta.

Quando saranno tutti dentro, allora sarà il tempo di accendere.




4 pensieri su “La rivoluzione tradita del M5s: dal ‘vaffanculo’ al culo sulla poltrona”

  1. DC e PCI non solo hanno dominato la politica italiana nel dopoguerra, e gli apparati burocratici, ma hanno pure fatto finta di avversarsi l’uno con l’altro, e si sono spartiti il controllo sulla Nazione. La DC si è presa parte della burocrazia e si è impadronita del settore economico, il PCI invece si è preso burocrazia, cultura, cinema, televisione, scuola e università, questi ultimi settori fondamentali per indottrinare un popolo. E infatti, parliamoci chiaro, anche se il PD ha il 20-25% di elettori fedeli, la maggioranza degli italiani è culturalmente e mentalmente sinistroide a prescindere (soprattutto le donne, purtroppo), risultato di un plagio mentale esercitato dal PCI attraverso cultura, cinema, televisione, scuola e università, con il materialismo, il nichilismo e l’antipatriottismo. Il tutto con la piena accondiscendenza della DC, partito che si dichiarava “difensore dei valori cristiani”. Come no, certo.

    Purtroppo il M5S è legittimato dal voto popolare del 2018, in cui ha preso il 32% dei voti, cifra che gli ha permesso di diventare il primo partito in parlamento nella XVIII legislatura, che è l’unico risultato che conta, perché la legislatura termina nel 2023. I sondaggi, i risultati delle scorse Europee e Regionali, in cui la Lega si è imposto come partito più votato, sono irrilevanti. Conta il 17% preso nel 2018. Non si possono mica fare elezioni politiche ogni qualvolta il partito di governo fa cose sbagliate e in altre consultazioni elettorali perde. Così dovremmo votare ogni 1-2 anni per il parlamento, e non è possibile. Poi tra l’altro, in Italia da quando esiste come Stato unitario, quasi mai si è andati a elezioni anticipate, salvo eccezioni, la più recente nel 2008 con la caduta del Prodi bis.

    Il governo giallofucsia rappresenta oltre il 50% degli elettori nel 2018, ed anche se è nato nelle stanze del potere, purtroppo è numericamente legittimato. Tutta colpa di quelli che si sono fatti incantare da Grillo e compagnia, e dalla prospettiva di avere il Reddito di Cittadinanza da parte di molti parassiti, che gli hanno dato quel 32%. Qualsiasi acuto osservatore acuto avrebbe compreso fin dall’inizio che il M5S fosse un bluff, ma quelli che capiscono davvero di politica si contano sulle dita delle mani. Per certi versi non sbagliano troppo quelli che pensano che il suffragio universale spesso sia dannoso…

    1. ammetto di essere stato uno di quei votanti,ho votato altre volte ma nessun voto mi flagella la mente come quello dato a questi infami di palazzo.ho creduto che davvero avrebbero fatto,non tutto e tanto meno puntavo al reddito,credevo che almeno sarebbero riusciti a stracciare qualche trattato,a rimuovere l’obbligo vaccinale per i bimbi,tap e tav…certo puntavo in alto ma era l’unico partito “sovranista” che odiava l’europa e puntava a nazionalizzare asset che,come si e capito ormai,averli sul territorio e d’obbligo…ammetto la mia buona fede,ma credo che tutti speravamo in un ritorno al nazionale…sono loro ad aver tradito i voti,le promesse ,il popolo…non dovresti o dovremmo prendercela con chi sperava nel cambiamento ma con chi ha tradito il programma elettorale e chi prendendo i voti ha pensato ad ingrossare le tasche…detto questo,ciò non toglie che dovremmo schiacciarli tutti sotto le suole delle scarpe!! per il resto la tua disamina e oggettiva e giusta…

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