Il coronavirus mieterebbe più vittime tra gli uomini, perché le gonadi maschili costituirebbero una sorta di ridotta in cui il virus troverebbe «rifugio» per poi tornare alla carica.
Le ovaie, diversamente dai testicoli, non sono provviste della proteina ACE2, un recettore a cui il coronavirus si lega.
«Studi condotti in tutto il mondo – scrivono i quattro medici autori della ricerca – hanno ripetutamente dimostrato una incidenza maggiore e una severità più grave della malattia negli uomini rispetto alle donne». Gli individui di sesso maschile, spiegano, impiegano più tempo a «liberarsi del virus», e ciò spiegherebbe «la maggior gravità dei casi per loro».
La ricerca, per ora pubblicata sul sito medico MedRxiv, deve ancora essere sottoposta a vari controlli, ma gli esperti che finora hanno esaminato lo studio si sono dimostrati in larga parte concordi con le tesi presentate. La professoressa Kathryn Sandberg della Georgetown University, specialista della differenza nelle reazioni immunitarie fra uomo e donna, ha dichiarato al Washington Post di considerare che effettivamente «i testicoli potrebbero avere un ruolo».
Questa scoperta apre a molti altri quesiti: uno su tutti, se il Covid-19 si lega nei testicoli, è possibile la trasmissione del virus per via sessuale? «Dovrà essere preso in considerazione che il virus possa essere secreto nel liquido seminale», ha spiegato la dottoressa.
Certamente anche se così fosse, vista l’intimità dell’atto sessuale, il virus passerebbe al partner per altri tragitti, prima del sesso.
Rimane il fatto interessante che sarebbe l’arma biologica perfetta: colpisce i maschi del nemico.
Se il virus si rifugia nei testicoli,allora è presente anche nelle teste dei Pidioti.