Coronavirus e 5G, il Nobel Luc Montagnier: “Onde 5G possono avere aiutato il virus”

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Secondo Luc Montagnier, premio Nobel per la medicina nel 2008, la diffusione del Covid-19 potrebbe essere stata favorita dal lancio della rete 5G in Cina. A

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“Penso che viviamo in un ambiente molto diverso da quello dei nostri antenati. Ci piacciono molto le onde. Comunichiamo con le onde elettromagnetiche. Ma ci sono dei progetti più importanti che faranno sì che saremo ancora più circondati dalle onde. Lo ripeto: è un argomento da studiare. Si è detto che la città di Wuhan era molto avanti nell’implementazione di antenne 5G. 10.000 antenne sono in quest’area. Può darsi abbiano contribuito al potere patogeno del virus”.

Sono giorni infatti che si sussegono le teorie più disparate: la prima sostiene che le reti 5G possano indebolire il sistema immunitario, rendendo quindi più a rischio le persone esposte alle onde radio dei ripetitori. La seconda invece afferma che le reti 5G possono facilitare la diffusione di batteri all’interno delle comunità. “Entrambe le supposizioni – tengono a precisare gli esperti – sono false e mancano di studi scientifici che le confermino”. Anche se non sono del tutto improbabili.




4 pensieri su “Coronavirus e 5G, il Nobel Luc Montagnier: “Onde 5G possono avere aiutato il virus””

  1. Sicuramente le onde elettromagnetiche emesse dai ripetitori 5G sono più potenti delle versioni precedenti. L’evoluzione tecnologica va sempre ben accolta, ma non si può trascurare quello che è l’impatto sulla salute umana. Bisogna sempre tener conto di quest’ultima, che é il bene più prezioso.

    É indubbio che nell’ultimo decennio vi é stato un abuso delle tecnologie wi-fi. Le onde elettromagnetiche non hanno fatto mai bene, per cui é sempre raccomandabile limitarne l’emissione. Purtroppo le compagnie attive nel campo delle telecomunicazioni fanno un uso sempre più massiccio della tecnologia senza fili, per ovvie ragioni di abbattimento dei costi, che sarebbero più sostenuti con la realizzazione di reti cablate. Tra l’altro se é per questo alcuni sostengono che esista una correlazione tra l’aumento delle installazioni di tralicci telefonici e quello dei casi di autismo.

    Non avremo mai una risposta certa a molti dubbi su queste cose se la politica rimarrà troppo collusa e subordinata ai soldi delle multinazionali. Parliamoci chiaro, le multinazionali del settore elettronico e telefonico con le loro ricerche tendono sempre a minimizzare i rischi per la salute umana derivati dalle tecnologie senza fili, perché se fossero ricerche indipendenti chissà cosa scopriremmo.

  2. Che il 5G possa creare problemi all’uomo e forse abbassare difese immunitarie ecc. può starci, ma le panzane che si sono lette queste settimane su presunti ‘metalli’ che fungerebbero da ‘antenne’ per il 5G dando non si capisce bene quale vantaggio al virus sfidano davvero il QI medio africano.

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