Riguardo l’Ufficio Censura del governo:
Parole gravissime da parte del ministro che rideva mentre parlava dei morti da coronavirus:
Il ministro Francesco Boccia ha tuonato contro le fake news ribadendo la necessità di far chiarezza e mettere ordine sull’informazione disponibile in rete. Intervistato in radio, a Rtl 102.5, Boccia ha spiegato: “Al tempo della società digitale è fondamentale distinguere un’informazione vera, scritta da un giornalista riconoscibile per storia e iscrizione all’ordine. È un diritto di chi legge”. Quindi ha aggiunto: “Io devo sapere se quell’informazione è stata scritta da un cittadino libero e vero, da un clandestino o da un giornalista”.
Quindi ha concluso: “Come questa distinzione avviene in tv, sui giornali e nelle radio, dovrà avvenire anche sui social. Penso che la commissione anti fake-news debba aiutarci a fare questo lavoro”.
Quindi, secondo questo bizzarro personaggio, non conta se una notizia è vera o falsa. Ma chi la riporta. Secondo questo abusivo che è andato al governo con un colpetto di Stato, solo un giornalista può pubblicare notizie.
E qui arriviamo al fulcro del problema: i social e la rete hanno tolto al Sistema il monopolio dell’informazione. Lo rivogliono indietro. Ma sono degli sciocchini. E’ come pretendere di tornare agli amanuensi dopo l’invenzione della stampa.
Qualcuno ricorderà quando in tempi meno sospetti dicevo… consideriamo il pericolo che ci oscurino, diamoci un indirizzo nel web dove poterci ritrovare… bene ora è realtà.