Le 3 menzogne di Conte a reti unificate: ha mentito, si deve dimettere

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“L’Italia accetta di discutere il Mes non confezionato perché questi Paesi ce lo chiedono. Qualcuno dice è una trappola, allora chi ha confezionato questa trappola si assuma la responsabilità. Era il 2012, io non c’ero, c’era un governo di centrodestra e se non sbaglio la Meloni era ministro”.

Falsità dette in tv, a reti unificate, in diretta. Approfittando di una comunicazione istituzionale.

Di fatto il governo del centrodestra a cui si riferisce Conte è caduto l’11 novembre del 2011. Travolto dal golpe bianco guidato da Napolitano. Anche allora, come oggi, andò al governo il Partito Di Bibbiano, senza passare dal voto.

Il Mes è nato il 27 settembre del 2012. Quasi un anno dopo. A palazzo Chigi c’era Mario Monti. E la Lega fu il solo partito a votare contro.

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E a rinfrescare la memoria al premier c’ha pensato proprio la leader di Fratelli d’Italia: “Presidente Conte, nel 2012 al Governo non c’ero io, c’era Monti. Non è bello usare la televisione di Stato per diffondere fake news”.




Un pensiero su “Le 3 menzogne di Conte a reti unificate: ha mentito, si deve dimettere”

  1. Però qui si sta sempre parlando di gente che, come avete sottolineato, NON è stata eletta. L’Italia ora, subito, ha bisogno di un governo completamente avulso dalla politica degli anni passati. Serve un grande pulizia, poi eleggere poche persone e scelte oculatamente, gente per bene come Meluzzi, un piccolo gruppo dal taglio sartoriale. È l’ora di finirla con quella copertina infeltrita che le due fazioni si contendevano… e tira di qua e… tira di là, l’Italia era (purtroppo è) in balia del primo che metteva le grinfie sui soldi che entravano. Questo avverrà solo se il popolo si opporrà ferocemente alla dissoluzione. Insomma sta a noi. E per dimostrare la buona fede i volontari scelti, avranno un mensile di 3000 euro, non favolosi stipendi, che essendo già stati erogati andranno assolutamente confiscati. Rimettere in sesto la Patria deve essere il fine, l’ideale per il quale farsi il culo. Non il lucrare.

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