Carlo Cirfera, 47 anni compiuti lo scorso 13 marzo, è l’operaio morto ieri mattina a causa del coronavirus. Era ricoverato in terapia intensiva a Lecce. Il 47enne lavorava in una fabbrica a Lecce, era sposato e padre di una ragazzina di 14 anni.
Tutto è iniziato lo scorso 11 marzo scorso con la febbre. La moglie aveva, per tre volte, in tre giorni diversi, allertato i sanitari del 118: per tre volte, non avevano attivato le procedure del caso, ritenendo i sintomi non riconducibili al coronavirus. Idioti.
Il 19 seguente la signora ha insistito presso il medico curante per avere una visita domiciliare. Nonostante fosse impedito dai dispositivi governativi, il medico decide di intervenire ugualmente osservando scrupolosamente le misure di sicurezza. Una volta raggiunto il paziente ne constata il quadro clinico e dispone l’immediato ricovero a mezzo del 118.
Il giovane operaio viene quindi trasportato nel reparto malattie infettive e sottoposto a tampone: positivo al Covid-19. Le sue condizioni erano in leggera ripresa quando il quadro clinico è improvvisamente precipitato.
Continuano a farli lavorare e loro obbediscono: pazzi! Incrociate le braccia e esigete la paga ugualmente!
Hai capito come fanno diminuire i ricoveri?Non ti prendono!!!
Ovvio, qui da noi il medico ti visita, via WhatsApp e poi auguri di buona guarigione!