Italiani chiusi in casa e clandestini liberi: si preparano a scarcerare centinaia di immigrati

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Dopo il decreto svuotacarceri che prevede la scarcerazione di migliaia di delinquenti con la scusa del coronavirus, ora, con la stessa scusa, si preparano a liberare sul territorio centinaia di clandestini.

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Una vera e propria bomba sanitaria.

L’altro giorno, alcune toghe rosse e anche irresponsabili hanno liberato i primi tre clandestini dai Cpr non convalidando il loro trattenimento sulla base dell’attuale emergenza sanitaria.

Due pronunciamenti sono arrivati dal tribunale di Roma per il Cpr di Ponte Galeria e uno da quello di Trieste per la struttura di Gradisca.

Per i giudici «la privazione della libertà personale in spazi ristretti renderebbe difficoltoso garantire le misure previste a garanzia della salute dei singoli».

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Mentre costringono gli italiani a stare chiusi in casa per il bene della collettività, questi sconsiderati in toga, liberano dei criminali sulla base del loro diritto individuale. Voi comprendete il totale rovesciamento di significato: se sei immigrato, il tuo diritto di individuo è superiore a quello della collettività.

E allora devi essere liberato sul territorio, e da clandestino totalmente fuori controllo, se diffondi il virus non è un problema.

Alla mezzanotte di giovedì 26 marzo erano 367 i clandestini reclusi nei nove Cpr sparsi sul territorio italiano (a fronte di una capienza complessiva di 613 posti).

Con tutti i clandestini che abbiamo in Italia, nemmeno riusciamo a riempire i centri dove dovrebbero stare rinchiusi.

Ovviamente, dietro questa campagna per diffondere sul territorio una massa dirompente di clandestini, e magari poi regolarizzarli e dare loro il ‘reddito di quarantena’, ci sono le solite associazioni finanziate da Soros con entrature nella magistratura rossa.




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