Coronavirus: italiani in casa, ma i locali degli immigrati rimangono aperti

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Mentre gli italiani sono reclusi in casa, gli immigrati se la spassano. Soprattutto nei quartieri cosiddetti multietnici.

Accade, ad esempio, nel quartiere Vasto di Napoli.

Lì, gli immigrati aggirano i divieti, assembrandosi all’esterno dei locali gestiti da stranieri che rimangono ancora aperti. I cittadini hanno rivolto l’ennesimo appello-segnalazione alle forze dell’ordine chiedendo un intervento deciso per disperdere gli assembramenti di extracomunitari che anche ieri, continuavano a trattenersi in strada senza alcun apparente motivo.

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Come hanno raccontato i cittadini, infatti, gli stranieri approfitterebbero del cambio turno tra un servizio di guardia e l’altro per aprire locali all’interno dei quali si continuano a vendere alcolici a qualsiasi ora del giorno. Nonostante la paura del contagio gli schiamazzi, le liti e le risse continuano ad essere all’ordine del giorno. Curiosi anche alcuni escamotage escogitati dagli extracomunitari per trattenersi in strada senza il pericolo di essere sanzionati. Molti, infatti, approfitterebbero dei negozi aperti per “simulare” code in attesa di entrare.

Ieri pomeriggio gli extracomunitari avevano addirittura improvvisato i soliti “mercatini” abusivi di scarpe usate mentre la rivendita di cibi cotti – una piaga praticamente impossibile da estirpare perché per farlo si dovrebbe rimandare gli immigrati a casa loro – continua senza sosta.

Per ore i residenti hanno fatto sentire la loro voce, inondando di telefonate il comando della Polizia Municipale. Dopo circa un’ora dalle prima chiamate senza esito ai caschi bianchi del Comune, un intervento in forze da parte della Polizia Metropolitana ha rimesso ordine nel quartiere, sgomberando gli assembramenti e cacciando via i mercatali abusivi che si accingevano a cambiare zona – una prassi consolidata – per tentare di vendere le loro merci raccattate tra la spazzatura.

Impongono agli italiani di non passeggiare, poi permettono a questi di vendere roba presa dalla spazzatura. Altro che virus.

«Vogliamo ringraziare la Polizia Metropolitana – ha dichiarato Adelaide Dario del comitato Vasto-Nolana – perchè dopo le nostre telefonate infruttuose alla Polizia Municipale sono venuti nel nostro quartiere in forze e hanno scacciato con decisione quanti si trattenevano in strada. Purtroppo tra gli stranieri ci sono ancora molti soggetti che pensano di poter andare in giro senza alcun problema, perchè tanto nessuno li controlla – prosegue l’attivista – noi come cittadini di questo quartiere siamo grati agli uomini e alle donne della Polizia Metropolitana che hanno dato un esempio. Speriamo che continuino sempre così».




5 pensieri su “Coronavirus: italiani in casa, ma i locali degli immigrati rimangono aperti”

  1. Quale prova migliore del fatto che il coronavirus e’ assolutamente inoffensivo per chi e’ in buona salute e che lo spropositato allarme altro non e’ che una montatura? Se questi negri fossero realmente in pericolo le autorità che se li coccolano gli impedirebbero di andare in giro, come dicono loro, “chi salva un solo negro salva il mondo intero”. I soliti noti della speculazione internazionale e della cabala dei vaccini. Si, cabala, forse volevo scrivere cricca ma il correttore e’ di estrema destra.

    1. È morta anche un sacco di gente in salute, e pure giovane. Gli immigrati sono intoccabili, non glielo puoi fare capire con le buone e allora il governo li lascia perdere. Io invece non lascerei perdere e gliela farei capire con le cattive. Raffiche di mitra ad altezza uomo. Dopo lo capiscono che non devono rompere i coglioni. Perché di questo si tratta, di ROMPICOGLIONI.

      1. Basterebbe radunare il 1.000.000 di clandestini e metterli jn un isola sorvegliata dalla Marina militare, in attesa di aerei militari x il rimpatrio potrebbero clltivare da soli il mangiare. Rifor ire loro solo acqua e sementi……affari loro se non riescono a coltivare la terra

      2. Basterebbe radunare il 1.000.000 di clandestini e metterli jn un isola sorvegliata dalla Marina militare, in attesa di aerei militari x il rimpatrio potrebbero coltivare da soli il mangiare. Rifornire loro solo acqua e sementi……affari loro se non riescono a coltivare la terra

  2. Effettivamente l’ho pensato anch’io, innegabile che il morbo mieta, tuttavia questi che vanno a raccattare nella spazzatura dovrebbero essere morti da un pezzo, covid, meningite, tifo, colera.. nei cassonetti c’è di tutto, eppure sono lì, vivi e vegeti. Potrebbe essere che il sistema immunitario incassi con la prestanza di un peso massimo. Avevo raccontato molto tempo fa, di quanto trovassi divertenti i mercatini del vintage di cui sono letteralmente pazza. Non disdegnavo nulla, nemmeno questi etnici di tanto in tanto, vi erano riviste introvabili, tenute in casa per molti lustri e poi gettate presumo dagli eredi, attenti più alla sostanza che ai dettagli.
    L’opera di selezione dei rifiuti ritenevo fosse un bene, in quanto il riciclo evitava l’ingorgo alle discariche. Tutto questo in tempi diversi anni luce, oggi lo considero ancor più pericoloso. Giusto fermarli, ci mancherebbe.

I commenti sono chiusi.