Coronavirus, decine di migliaia i morti nascosti in Cina – FOTO

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La Cina ha mentito su tutto. Sull’inizio dell’epidemia. Sull’entità dell’epidemia. Sul numero dei morti. Perché è importante? Perché l’Italia sta seguendo la stessa strategia basandosi proprio sui numeri cinesi. Una follia: quella coreana era la strategia giusta.

Secondo le statistiche ufficiali diffuse dal regime, i morti per Covid-19 a Wuahn sarebbero 2.535. Ma ora, rilanciate dalla rivista Caixin – una tra le poche che riesce a proporre giornalismo investigativo in Cina -, spuntano immagini impressionanti, quelle che potete vedere nella fotografia. Si tratta di cumuli di casse con le urne per le ceneri dei corpi cremati. E secondo Caixin 5mila urne sono state fornite questa settimana in un solo giorno all’agenzia mortuaria Hankou, una delle otto che opera a Wuahn. E sempre secondo la rivista, le otto agenzie avrebbero iniziato a consegnare dal 23 marzo 3.500 urne al giorno ai parenti delle vittime, fissando come obiettivo quello di concludere entro il 3 aprile, il Qingming, il giorno in cui in Cina si celebrano i defunti.

Se si calcolano 3.500 urne per dodici giorni, si arriva a 42mila vittime. E ancora, viene rilanciata un’altra indiscrezione: nei giorni più bui della crisi da coronavirus, a Wuahn sarebbero stati fatti arrivare addetti alla cremazione da altri Paesi, in modo da tenere aperti gli impianti tutto il giorno e tutti i giorni. Senza tenere conto del fatto che a Wuhan nel quarto trimestre del 2019, prima quindi dell’epidemia, sono stati cremati 56.007 corpi. Quante urne non erano ancora state consegnate ai parenti prima del 23 gennaio, quando la città è stata bloccata per la quarantena? Una serie di dubbi, di cifre e di interrogativi che, uniti alla foto qui sopra, dimostrano come la menzogna raccontata dalla Cina al mondo sia stata colossale. E drammaticamente mortale.

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Secondo molteplici osservatori la Cina usa le mascherine come ‘valuta’ per fare pressione sui Paesi colpiti dall’epidemia di coronavirus in modo da migliorare la propria immagine e non essere attaccata come colpevole del danno causato al mondo.

E lo fa usando mezzani come Conte e Di Maio.

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Intanto, il numero di 3.298 persone che hanno perso la vita è sempre più fasullo. Una folla di migliaia di cittadini attende di ricevere le ceneri dei propri cari. Mentre i cronisti che hanno parlato dei forni crematori sono spariti.

In questa sola città si calcola che, alla fine delle consegne, si arriverà alla cifra di 45.500 urne. I tristi conti della morte non tornano. Lo ha ben spiegato un dettagliato articolo-reportage pubblicato dalla agenzia di stampa Asianews, agenzia del Pime, Pontificio istituto missioni estere, diretta da padre Bernardo Cervellera. Che non mai mancato di sottolineare come il numero delle vittime del corona virus in Cina sia sempre stato volutamente sottostimato. Basterebbe anche ricordare, come si legge nell’ articolo, che nei giorni del picco dell’ epidemia i forni crematori hanno lavorato per 19 ore al giorno. E in questi giorni centinaia, forse migliaia di persone stanno facendo lunghe code davanti agli uffici dei Funeral Parlour (sale dei funerali) della città per raccogliere appunto le ceneri dei propri defunti.

La Cina che vuole a tutti i costi tornare alla “normalità” non riesce però a nascondere queste file che testimoniano la tragica discordanza dei numeri. Perché le sale dei funerali in città sono sette, il ritmo di distribuzione è di circa 500 urne al giorno, fino al 4 aprile, giorno in cui si onorano le tombe dei defunti, quindi circa 6.500 urne per tutto questo periodo, moltiplicato appunto, per sette. Si arriva così alla cifra di 45mila. Forse non tutte queste morti possono essere ascritte al coronavirus, ma appare chiaro che le cifre ufficiali non sono credibili, spiega l’ articolo firmato da Lu Haitao. L’ agenzia Asianews , in questo periodo, ha dato notizie anche sulle sperimentazioni su un virus ignoto, già in atto da molto tempo, e proprio a Wuhan, ad esempio.

C’è poi la questione del numero di utenze di telefoni cellulari cinesi diminuita di 21 milioni negli ultimi tre mesi:

Sulla popolazione, le menzogne di Stato hanno ormai un effetto esplosivo. Una sommossa spontanea è scoppiata ieri al confine tra la province dello Hubei e dello Jiangxi, nella Repubblica Popolare Cinese, dove migliaia di cittadini hanno attaccato la polizia, malmenando gli agenti e devastando veicoli delle forze dell’ ordine. Le immagini dei disordini, riprese dai cittadini con gli smartphone sono circolate sul web con foto e video.

E il governo ci avvicina alla Cina anche in altri inquietanti ambiti. Il ministero dell’Innovazione ha preso in esame 319 app per tracciare gli italiani. Tra i favoriti c’è Luca Tomassini, ad del gruppo Vetrya, vicinissimo a Matteo Renzi. Se il progetto partirà lo Stato conoscerà ogni nostro spostamento.

Secondo quanto riportato da Caixin, nelle giornate di mercoledì e giovedì i camion hanno spedito nel capoluogo dello Hubei almeno 2.500 urne funerarie. Un’altra immagine pubblicata dallo stesso Caixin mostra invece 3.500 urne accatastate all’interno di un edificio. Non è chiaro quante urne siano state riempite, anche se numeri del genere fanno impressione. Perché inviare 6mila urne a Wuhan se i numeri parlano di poco più di 3mila vittime in tutta la Cina?




3 pensieri su “Coronavirus, decine di migliaia i morti nascosti in Cina – FOTO”

  1. Ricordatevi che alcuni testimoni dicevano che a wuahn la gente moriva per le strade, cascavano come le mosche, non se lo ricorda più nessuno ? Il governo con in testa il luminare prof. Conte seguito da pulcinella ci sono cascati come dei polli.
    E si sono fidati dei numeri cinesi, i qusli quando arrovano in Italia, atterrano e spariscono, non se ne vede uno morto, non se ne vede uno in giro.A Bolzano hanno chiudo bar e ristoranti prima naturslmente delle ordinanze di chiusura e sono spariti. Questi sapevano quellache era la realtà , appena il virus è comparso sono spariti. Oltre a far lavorare la gente in nero, ci hanno anche impestato. Poi spariti nel nulla.

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