Chiude punto nascita: bimbo muore prima di nascere, soldi spesi in accoglienza

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Non solo gli anziani che soffocano perché mancano i respiratori. Il taglio odi 37 miliardi di euro in Sanità, nello stesso periodo in cui si è speso oltre 25 miliardi in accoglienza, uccide anche il nostro futuro.

Lutto, rabbia e dolore a La Maddalena per un parto finito in tragedia. Ne dà notizia il sindaco Luca Montella. “Un parto precipitoso non è andato a buon fine”, dice in un atto d’accusa affidato a un video pubblicato su Facebook. “È il giorno più triste per la nostra comunità, una pagina nera dopo la festa dell’altro giorno”. Il riferimento è al parto andato a buon fine tre giorni fa: soppresso il Punto nascita, medici e infermieri della struttura erano riusciti a far nascere un bambino. Oggi qualcosa è andato storto, e si attendono come passaggi obbligati l’inchiesta della Procura di Tempio e quella interna all’Ats.

Intanto La Maddalena grida la sua rabbia. “Lo urlavamo da tempo, oggi siamo vicini alla famiglia ma non finisce qui”, denuncia il sindaco. La comunità maddalenina e i suoi rappresentanti istituzionali hanno condotto una lunga battaglia per preservare il Punto nascita dell’ospedale Paolo Merlo, ma hanno perso.

E’ andato storto che questi governi scellerati hanno tagliato i punti nascita e aperto i centri di accoglienza. Ospitiamo in 7mila centri di accoglienza (erano quasi 10mila prima di Salvini), oltre 85mila fancazzisti (erano 200mila prima di Salvini).

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Anche questo bambino italiano è morto per mantenere un altro fancazzista in hotel. Esattamente come gli anziani che stanno soffocando in Lombardia e nel resto d’Italia. Tutti uccisi dai governi di Mattarella, l’amico di Giovanni.

Stiamo sacrificando il futuro e recidendo il passato per mantenere un branco di parassiti. Inaccettabile.




2 pensieri su “Chiude punto nascita: bimbo muore prima di nascere, soldi spesi in accoglienza”

  1. Tagli lineari alla sanità pubblica che non tengono conto delle esigenze dei territori, ma solo di fattori economici e numerici. Chiudere un punto nascita solo perché fa meno di 1.000 parti l’anno é una cosa che danneggia inevitabilmente i cittadini che vivono nei piccoli comuni a favore degli ospedali dei centri più grossi. In una regione come la Sardegna, che conta appena 1 milone di abitanti, é normale che gli unici ospedali dove nascono almeno 1.000 bambini l’anno, sono quelli di Cagliari e Sassari. Ma ciò non può giustificare la soppressione di quelli degli ospedali dei comuni più piccoli, spesso situati ad almeno 50 km di distanza. Ma secondo chi decide questi tagli é “normale” che una donna per partorire deve fare anche 50 km.

  2. Non ho parole, se non da cristiana dire che Dio conforti la famiglia. Lo so che non è facile e che qualcuno mi può attaccare chiedendo che colpa ha un bimbo, un neonato o quasi a non avere diritto alla vita e chiedere perché Dio ha permesso questo. È difficile da spiegare perché è sempre una notizia straziante, ma quel bimbo è già tra le braccia di Dio. In questi casi anche per chi non crede, ma lo capisco, invocare l’aiuto di Dio, a colmare il vuoto ed avere un appoggio su cui contare è fondamentale per non impazzire. Il resto lo sappiamo già Protezione Delinquenti (PD) ed Organizzazioni Non Governabili = associazione a delinquere.

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