Non ci sono respiratori, Sacerdote muore per darlo a paziente più giovane

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Don Giuseppe Berardelli è morto all’ospedale di Lovere. Sono almeno 30 i preti morti in Italia a causa della pandemia di Covid-19, tra questi almeno 16 sono della diocesi di Bergamo.

E’ morto dopo essere risultato positivo al coronavirus, perché ha scelto di sacrificarsi per un’altra persona. Don Giuseppe Berardelli, sacerdote 72enne di Casnigo (Bergamo), ha rinunciato al respiratore di cui aveva bisogno e che la sua comunità parrocchiale aveva acquistato proprio per lui. E l’ha fatto affinché quel respiratore potesse andare a qualcun altro. Qualcuno di più giovane, ma malato come lui. Qualcuno che neppure conosceva.

“Don Giuseppe è morto da prete. E mi commuove profondamente il fatto che lui, arciprete di Casnigo, vi abbia rinunciato di sua volontà per destinarlo a qualcuno più giovane di lui”, ha raccontato un operatore sanitario della casa di riposo San Giuseppe.

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E pensare che sarebbe bastato mettere in quarantena i cinesi a gennaio. E pensare che se non avessimo speso tutti i soldi in accoglienza, invece che in respiratori, lui e tanti come lui sarebbero ancora vivi.

Perché in un Paese civile non si deve scegliere chi far morire, mentre si ospitano 85mila clandestini in hotel:

In 10 anni chiusi 175 ospedali e aperti 9.282 centri di accoglienza per immigrati: ecco perché si muore




7 pensieri su “Non ci sono respiratori, Sacerdote muore per darlo a paziente più giovane”

  1. La chiesa cazzolica deve finire al rogo

    Non ho mai conosciuto questo sacerdote,
    ma dopo quanto appreso, la sua morte mi
    annoda lo stomaco e la gola.

    Perchè lui era evidentemente un vero ministro di Dio

    Sono addolorato,

    ma uomini come questo sono
    direttamente premiati dal Nostro Signore,
    come i nostri Fratelli Russi che hanno cementato il
    sarcofago di Chernobyl evitando
    le conseguenze a tutti noi e per questo si sono
    sacrificati pur coscenti di dover morire.

    In effetti uomini di tale etica sono sprecati in questa bolgia terrestre,
    forse è per questo che Dio li richiama a sè in anticipo
    e ce li toglie a noi, avendo superato abbondantemente il Karma in eccesso positivo.

  2. Esatto un uomo di Dio chr ha perso la vita qui per salvarla di là. Questo è un gesto simbolo dell’estremo sacrificio, ma non è che ogni cristiano è obbligato a fare,. Lodevole lui me lo ricorderò assieme a padre Massimiliano kolbe che si sacrifico’ al posto di un padre di famiglia, durante la seconda guerra mondiale.

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