Idea arcivescovo Torino per diffondere il virus: tutti gli immigrati e senzatetto nelle parrocchie

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La follia dell’arcivescovo di Torino. Quello che insieme alla Appendino ha regalato case agli abusivi spacciatori delle Palazzine Olimpiche e sfrattato famiglie italiane. Ora vuole concentrare centinaia di persone in uno spazio chiuso, il modo ideale per diffondere il coronavirus.

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Appello alle parrocchie dell’arcivescovo di Torino, monsignor Cesare Nosiglia, per le persone in situazione di grave emarginazione come senza dimora, anziani soli e richiedenti asilo. “Una parte degli ospiti dei dormitori, la maggioranza, non possono rimanere in sede durante la giornata – è l’allarme lanciato insieme con Caritas, Migrantes e Pastorale della salute – Trascorrono il tempo in strada, ivi compreso quello dedicato a consumare il pasto da asporto che le mense consegnano loro. Una situazione oggi particolarmente difficile”.

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“A questa situazione potremmo fare fronte con l’aiuto delle parrocchie, soprattutto del centro cittadino – è la proposta dell’arcivesovo -. Si tratterebbe di mettere a disposizione una sala, ad esempio, dell’oratorio (al momento inutilizzato) con adiacenti servizi igienici per ospitare, tra le 9 e le 17 di ogni giorno, un piccolo gruppo di tre o massimo quattro persone senza dimora in modo che restino riparate. La fantasia della Carità di ciascuna parrocchia potrà eventualmente arricchire il soggiorno diurno, ad esempio, con un piatto di pasta al momento del pranzo o di un caffè a metà mattina e metà pomeriggio, ovviamente nel rispetto delle norme di distanza e igieniche per la prevenzione attualmente in vigore”.

Hanno creato il degrado e ora vogliono peggiorarlo.

La verità è che i senzatetto non dovrebbero esistere. Quelli stranieri vanno rimpatriati. Quelli italiani messi nei centri dove ora vivono 86mila fancazzisti afroislamici.




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