Lombardia, coronavirus: “Ospedali al collasso, mancano respiratori”, ma rimangono 11mila immigrati in hotel

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Attilio Fontana lancia l’allarme: “I numeri aumentano e i letti potrebbero non bastare”. Gallera: “Vicini al punto di non ritorno”

In conferenza stampa, Angelo Borrelli ha chiesto di frenare sulle polemiche. Il riferimento in primis alla Lombardia, dove le accuse della regione a Roma per la gestione dell’emergenza coronavirus si fanno sentire: Giulio Gallera, sabato sera, ha parlato chiaro. E per cercare di sopperire a una gestione inadeguata, il governatore Attilio Fontana ha ingaggiato Guido Bertolaso. Ma non solo. Oggi, domenica 15 marzo, il leghista suona la sveglia al governo e a Roma in una durissima intervista concessa a Repubblica, che dà anche il titolo di apertura del quotidiano, che di per sé parla chiarissimo: “A Roma non capiscono”.

“Credo che ci sia una percezione sbagliatissima a Roma e non solo – attacca Fontana -. Sentivo in tv un medico di Genova, faceva i discorsi di chi non ha coscienza di cosa succede, perché la situazione è oggettivamente gravissima, il virus è subdolo, scompare e ricompare e colpisce duro. Siamo agli sgoccioli dei letti per la terapia intensiva, l’assessore mi dice che sono poche decine. Per questo noi avevamo fatto alla Protezione civile una proposta e ci avevano appoggiato. Loro avrebbero recuperato personale e ventilatori, noi i locali preparati come un reparto ospedaliero. Abbiamo già il progetto di massima al Padiglione 1 e 2 della Fiera. Ora non è colpa di nessuno e i ventilatori non si trovano e i medici mancano”, rimarca il governatore.

Lombardia,posti rianimazione a collasso
“I numeri continuano a crescere: siamo
vicini al momento in cui non avremo
letti in rianimazione”. Così il presi-
dente della Lombardia Fontana ai micro-
foni di SkyTg24.

Il governatore spiega che il problema
principale è recuperare i respiratori,
che sono l’elemento essenziale per la
costruzione di un ospedale da 500 posti
nei padiglioni della Fiera di Milano.
Fontana aggiunge che si sta cercando di
recuperare altri letti negli ospedali.
“Spero che riescano ancora per qualche
giorno a compiere questi miracoli”.

Secondo i dati resi noti ieri, i casi positivi sono aumentati, raggiungendo gli 11.685 (quasi 2mila in più del giorno precedente): 3.427 persone sono in isolamento domiciliare, mentre 4.898 sono ricoverate in ospedale, 463 in più del giorno prima.

Già ieri, l’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera aveva espresso la sua preoccupazione per la situazione sanitaria.

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“Tra poco arriviamo a un punto di non ritorno. Se ogni giorno abbiamo 85 persone in più che entrano in terapia intensiva e tendenzialmente ne escono due o tre, perché il dato è il 10% e il 15% considerato chi esce e chi muore, tutto questo non è sufficiente. È difficile per tutti ma, come noi stiamo facendo un grande sforzo, chiediamo la stessa intensità da tutti”. Lo ha detto a Sky TG24 l’assessore al Welfare di Regione Lombardia Giulio Gallera.

Nonostante questo, in Lombardia ci sono, ad oggi, 11.998 immigrati in hotel per finti profughi e centri di accoglienza: indegno.

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Per questo, nonostante l’opposizione del governo, è in arrivo un nuovo ospedale a Milano. In zona Fiera. Se ne occuperà Bertolaso. Gratis.

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In Italia, ma soprattutto in Lombardia che è l’epicentro dell’epidemia, il dato dei morti di coronavirus è impressionante. Solo nella Regione guidata da Attilio Fontana i decessi sono stati 966 a fronte di 11685 persone positive al test del Covid-19: ciò significa che il tasso di mortalità è pari all’8,2%. Una percentuale mostruosa che spaventa la popolazione, e forse è un bene perché non c’è niente di meglio della paura per convincersi a stare a casa e aspettare che la tempesta passi.

Però i numeri vanno inseriti nella giusta prospettiva: gli esperti sono tutti d’accordo nel circoscrivere il tasso di mortalità del coronavirus intorno all’1% ed al massimo al 3%. Com’è quindi possibile che in Lombardia la percentuale di decessi sia così alta? La risposta logica è che in realtà c’è un numero di positivi circa 10 volte maggiore a quello confermato attualmente. Ciò dipende dal fatto che i risultati dei tamponi non sono immediati e soprattutto che la maggioranza degli infetti è asintomatica e quindi non si sottopone al test.

Tenendo in conto questi fattori, si può quindi ipotizzare che i reali casi di Covid-19 in Lombardia siano attorno ai 100mila. Che è praticamente ciò che sosteneva Matteo Bassetti a L’aria che tira su La7 un paio di giorni fa: alla domanda “è possibile che abbiamo più decessi quotidiani noi che la Cina?”, l’infettivologo aveva risposto che “noi stiamo rilevando un numero che non è corretto, i contagi reali potrebbero essere 10 o anche 20 volte superiori”. E infatti se si moltiplica per 10 il numero di persone positive in Lombardia, il tasso di mortalità scende attorno all’1%, che è una percentuale molto più realistica.