CORONAVIRUS E’ FUORI CONTROLLO IN LOMBARDIA: BOOM CONTAGI, +1.300

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In attesa dei nuovi numeri in arrivo con il bollettino aggiornato all’11 marzo, sempre in conferenza stampa dalla sede della Direzione Nazionale della Protezione Civile, dalla Lombardia i numeri prodotti dagli ultimi casi riscontrati non sono per nulla positivi.

Sono 1.300 in più i contagiati rispetto al numero di ieri, confermando quanto lo stesso Fontana e Borrelli ieri riportavano in merito ai meno dati arrivati in tempo dai laboratori per via dell’eccessivo affollamento di test e tamponi nel giro di poche ore. Quindi il dato era ieri troppo positivo e, forse, oggi troppo negativo perché riporta, anche, dati parziali di ieri.

Questo dato, unito alla curva dei decessi che purtroppo in Lombardia continua a crescere, hanno portato questa mattina il Governatore Fontana assieme all’assessore Gallera a scrivere una lettera formale al Governo per richiedere misure più restrittive da adottare fin da subito in modo da ridurre il contagio da coronavirus. Nello specifico, si tratta di una chiusura praticamente totale di attività, aziende, negozi e trasporti a parte quelli essenziali per consentire il lavoro nei settori non chiudibili. In attesa del nuovo bollettino nazionale, l’Oms ha anticipato che nelle prossime ore formalizzerà lo stato di pandemia per l’intero mondo in merito al contagio da Covid-19.

FORSE CONTE SI DECIDERA’ A CHIUDERE TUTTA LA REGIONE COME RICHIESTO DAL GOVERNATORE

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Il Presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana lo chiede da giorni, da quando è stato firmato il decreto ormai noto come “Io sto a casa”: nella zona di sua competenza servono misure ancora più restrittive perché il contagio non si ferma.

Nello specifico, nelle ultime 24 ore sono stati registrati altri 1300 nuovi contagi e la situazione è sempre più insostenibile, per questo Fontana oggi ha scritto una lettera indirizzata al Premier Giuseppe Conte, al ministro della Salute Roberto Speranza e al Capo della Protezione Civile Angelo Borrelli illustrando le sue “proposte per ulteriori misure di contenimento della diffusione del virus Covid-19”.

Il Presidente Fontana nella lettera propone:
– chiusura di tutte le attività commerciali al dettaglio, a eccezione di quelle relative ai servizi di pubblica utilità, servizi pubblici essenziali, vendita di beni di prima necessità ed edicole;
– chiusura di tutti i centri commerciali, negozi presenti all’interno di essi, reparti di vendita di beni non di prima necessità. Aperte invece farmacie, parafamacie, punti vendita di generi alimentari e di prima necessità. Chiusi i mercati su strada, al coperto, medie e grandi strutture di vendita;
– chiusura di bar, pub, ristoranti di ogni genere;
– chiusura di attività artigianali di servizio come parrucchieri, estetisti ecc. Aperti i servizi emergenziali e di urgenza;
– chiusura di tutti gli alberghi e di ogni attività destinata alla ricezione, a accezione di quelle necessarie ai fini dell’espletamento delle attività di servizio pubblico;
– sospensione delle mense nelle strutture pubbliche e private;
– chiusura di tutti i servizi terziari e professionali, eccetto quelli di pubblica utilità o necessari per il funzionamento dei settori che restano in funzione perché indispensabili.

Fontana ha parlato della lettera inviata al governo intervenendo in diretta a Italia7Gold e ha spiegato:

“Abbiamo inviato al governo le proposte concordate con i sindaci relative a ulteriori misure di contenimento della diffusione del coronavirus: abbiamo chiesto la chiusura di tutto, non possiamo andare avanti con questi aumenti di contagi, non possiamo permettercelo […] Il documento contiene il dettaglio di quelle che sono le iniziative che consideriamo indifferibili sulla base dei dati scientifici in nostro possesso e già comunicati ieri pomeriggio al Governo, nel corso della riunione con i ministri Boccia e Speranza e con i presidenti delle Regioni, oltre che all’Istituto Superiore di Sanità”

Resterebbero aperte “tutte le attività considerate essenziali per continuare la vita ordinaria, dalla catena alimentare all’energia ai rifiuti, e quelle attività imprenditoriali collegate a catene mondiali da cui non possono distaccarsi altrimenti ne avrebbero danni eccessivi”.




3 pensieri su “CORONAVIRUS E’ FUORI CONTROLLO IN LOMBARDIA: BOOM CONTAGI, +1.300”

  1. RASTRELLARE TUTTA ITALIA,GETTARE FUORI TUTTI AFRI CANI,E MUSLIM,TUTTI CHE NON LAVORANO E NON PAGANO NULLA,TUTTI QUELLI CHE RESTANO PIU DI 6 MESI IN ITALIA,E NON HANNO TROVATO IL LAVORO,PULITE IL PAESE..

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