Coronavirus, Brigitte Nielsen sparla dell’Italia: “Non c’è più cibo né carta igienica”

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Brigitte Nielsen, ospite della perdibile trasmissione televisiva americana “The Talk”, ha raccontato la situazione che i suoi figli si trovano a vivere in Italia. Una serie di sciocchezze che fanno invidia ai discorsi di Conte.

“Parlo ogni giorno con i miei figli, loro si trovano a Milano, che è la zona più pericolosa”, ha raccontato Brigitte Nielsen al giornalista, al quale ha riferito che il Paese è completamente bloccato e che i suoi figli stanno vivendo in una condizione di grande paura.

Stando alle sue parole, la situazione in Italia starebbe rapidamente precipitando e il nostro Paese pare si stia preparando al peggio. “Non c’è più cibo. Cercano la carta igienica qui in America. In Italia cercano cibo. C’è il panico, non solo il virus, ma il fatto che non c’è nulla da mangiare e non c’è acqua pulita”, ha detto la donna al tavolo con i suoi interlocutori con tono preoccupato. “È abbastanza spaventoso quando sei giovane ed è difficile per me come mamma trovarmi dall’altra parte del pianeta. Ho detto: ‘Non puoi venire per Pasqua? Ora sicuramente non possono venire perché il Paese è in blocco”, ha proseguito la donna.

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Dovete sapere che negli Usa hanno un’ossessione particolare per la carta igienica con veri e propri saccheggi che stanno andando in scena in questi giorni in attesa che l’epidemia si espanda. Roba che da noi non vedremo mai.

Se abbiamo un’ambasciata negli Usa, oltre che per i rinfreschi, citi la Nielsen per danni di immagine.

Nei prossimi giorni ci sarà da ‘divertirsi’ quando la quarantena negli Usa la dovranno imporre con la guardia nazionale ai ghetti di Los Angeles e altre megalopoli.




2 pensieri su “Coronavirus, Brigitte Nielsen sparla dell’Italia: “Non c’è più cibo né carta igienica””

  1. se uno non mangia non caga, quindi la carta igienica non serve, chieda aiuto ai suoi degni compari ong norvegesi …..sto nella merdaaaaaaaaaaaaaaaaaa salvatemi

  2. 😆 Lorenzo sei forte! Si la gente si preoccupa per sciocchezze, davvero, chi mi legge qua da tempo sa che l’anno scorso per forza maggiore, a causa della disoccupazione, ho dovuto riscaldarmi con la legna presa in un enorme parco, e la facevo tutti i giorni portandola con un trainer sul bus, robba di 30 o 40 kg, la gente mi guardava attonita e mi veniva da ridere ma cercavo di rimanere impassibile come se quello che vedevano fosse normale, poi la bruciavo e sono sopravissuta benissimo. Il problema è che non siamo più disposti a sacrifici.

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