La sinistra soffia sul fuoco delle rivolte: si prepara a svuotare le carceri

Vox
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Tutto l’apparato della sinistra culturale e politica soffia sul fuoco delle rivolte carcerarie, spesso con protagonisti immigrati, soprattutto al nord, e chiede l’indulto.

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Riccardo De Vito presidente di Magistratura democratica, ha detto che ci potrebbero essere “misure di applicazione più immediata” per arginare il problema dell’emergenza sanitaria. “Fermo restando l’esclusione dei reati più gravi e ferme le garanzie per le persone offese”, spiega De Vito, si può pensare alla “detenzione domiciliare fino a 2 anni, dopo aver accertato l’idoneità del domicilio“, oppure “al differimento della pena in forma di detenzione domiciliare per il periodo di emergenza per chi ha una pena residua di 2 o 3 anni”, ed eventualmente anche “alla liberazione anticipata speciale”. In questo modo, si diminuirebbe la densità della popolazione carceraria.

La pensa così anche la Giunta dell’Unione Camere penali e dell’Osservatorio carcere: “L’amnistia e soprattutto l’indulto sono le strade da seguire“, scrive in una nota. “Occorre immediatamente rafforzare il personale dei tribunali di sorveglianza magari con i magistrati che in questo periodo non terranno udienze, per verificare quanti detenuti (e non sono pochi) hanno diritto ad avere gli arresti domiciliari ovvero la misura (pena) alternativa dell’affidamento in prova al servizio sociale, anche aumentando, con decreto legge, il tetto della pena da scontare per accedere al beneficio“.

Di parere opposto Matteo Salvini che è pronto a chiedere un commissario straordinario per l’emergenza carceri. Per il leader della Lega innanzitutto “serve tutelare le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria. La soluzione per placare le rivolte è il pugno duro per chi non rispetta le regole, non certo il regalo dei domiciliari per i detenuti a fine pena come sostenuto dal Pd”.




2 pensieri su “La sinistra soffia sul fuoco delle rivolte: si prepara a svuotare le carceri”

  1. A parte che sicuramente metterebbero in libertà un osegale e certamente no un traini, è un pessimo messaggio a chi vive delinquendo. Tanto cioè visto che c è l’epidemia, facciamo come ci pare che in galera non ci finisco…

    .. Tempo di armarci a casa allora. Ma immagino che per noi le porte del carcere sarebbero ben aperte. Sinistris docet.

  2. L’ingiustizia è che può falcidiare sia quello che per fame ha rubato un tozzo di pane che l’assassino.

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