La situazione negli ospedali lombardi per l’emergenza Coronavirus è apocalittica grazie ai tagli operati dai governi di sinistra: “Si decide di curare per età, e per condizioni di salute. Come in tutte le situazioni di guerra”, confessa Christian Salaroli, anestesista e rianimatore dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo.
“Siccome purtroppo c’è sproporzione tra le risorse ospedaliere, i posti letto in terapia intensiva, e gli ammalati critici,non tutti vengono intubati”.
La decisione viene presa in una stanza del pronto soccorso utilizzata per gli eventi di massa, dove entrano solo pazienti con il Covid-19. I criteri di valutazione sono l’età e il quadro clinico generale, soprattutto, “capacità del paziente di guarire da un intervento rianimatorio”. “Se una persona tra gli 80 e i 95 anni ha una grave insufficienza respiratoria”, conclude Salaroli, “verosimilmente non procedi. Se ha una insufficienza multi organica di più di tre organi vitali, significa che ha un tasso di mortalità del cento per cento. Ormai è andato”.
E non solo, negare le cure agli anziani significa che tra un Italiano (che tutta la vita ha lavorato e contribuito al Paese ed al suo sistema sanitario) e l’ultimo giovanotto palestrato arrivato l’altro ieri a rompere i coglioni, faranno morire l’Italiano per curare l’invasore. E l’infame assassina con lo straccio in testa si preoccupa della salute dei suoi amati migranti, come pure il santone vestito di bianco. Mi perdonino i più devoti, ma la giustizia divina non sembra avere giurisdizione su questo mondo.
Assolutamente sensato il commento precedente.
Aggiungerei una riflessione fondamentale, riguardo ai criteri di ”triage” :
– Quanti di quegli ”anziani da lasciar andare”, infettati seppur prudenti e responsabili, sono stati contagiati da / e a cagione della motilità irresponsabile, idiota e incivile di tanti, tantissimi ”giovani”?
”Giovani”, la cui massima parte supererà il morbo con due starnuti; ma che, nella pur ridotta casistica di un’eventuale ingravescenza, sottrarrà allegramente risorse ad anziani incolpevoli – o meglio, ”colpevoli” solo di essere avanti negli anni.
Poveri noi se i criteri di ‘precedenza’ – NON solo nella fattispecie ma in generale, quest’emergenza li fa soltanto incancrenire – sono così sciaguratamente superficiali.
Se calcolassimo il ”valore di una vita” sulla base degli anni o dei mesi che le restano, allora quella di una sequoia varrebbe più di 20 vite umane…. è ridicolo!
Ma va benissimo, in un quadro in cui si riduce l’Umano a una macchina biologica qualunque. Altro, che ”perdite di valori” di cui tanto si blatera…. questa è la Base.
Così ci ritroveremo a operare una perfetta selezione dis-genetica.
In definitiva,
si sacrificheranno anziani Responsabili, Dotati di Senso Civico ( e quindi probabilmente anche con alto QI, per quel che può importare) , a vantaggio di ”giovani” IRRESPONSABILI, CRETINI INCOSCIENTI e, soprattutto, menefreghisti e INCIVILI (sì, anche se etnicabente ”autoctoni”)
-Ma ”ggggiovani”, in compenso. Con numero di ”g” incrementabile ad libitum.