Vi invitiamo a riflettere su alcuni dati. Nel momento in cui scriviamo ci sono, tra gli oltre tremila contagiati, 1.344 infetti ricoverati, 295 dei quali in terapia intensiva.

Nelle regioni colpite i posti letto occupati hanno superato il 95 per cento del totale. E l’epidemia è appena cominciata. Se dilaga al sud, dove molti ospedali sono in condizioni non all’altezza, sarà un disastro.

In tutta Italia, tra pubblico e privato accreditato, si contano 5.090 posti letto in terapia intensiva. Ora si cerca di aumentali del 50 per cento a tempo di record. Ma è chiaro: se aumenti i posti, a parità di personale, diminuisci la qualità dell’assistenza.

Per questo era necessario tenere il coronavirus fuori dalle frontiere.

Per questo era il caso pensarci prima.

Invece in questi anni abbiamo preferito investire in altro:

I soldi per gli ospedali spesi in hotel per i finti profughi

Ancora oggi, mentre abbiamo 5.090 posti letto in terapia intensiva, abbiamo 86.103 posti letto per immigrati in hotel per profughi. Non ci credete? Ecco i dati ufficiali:

Salvini li stava sgomberando (erano oltre 200mila quando lui diventò ministro), ma il Pd ha bloccato tutto.

Invece di investire in sanità hanno investito nel business dell’accoglienza per foraggiare le coop. I morti sono tutti sulla coscienza del Pd e, in parte, del M5s.

E sì, siamo consapevoli che i letti in terapia intensiva non sono la stessa cosa di quelli per ospitare i fancazzisti. Ma se non dovessimo mantenere loro, magari ne potevamo avere qualche migliaio in più: tutta la differenza tra la vita e la morte di tanti italiani, probabilmente.

E ci chiediamo, perché continuare a mantenere questi 86.103 immigrati in hotel, invece di dare 35 euro al giorno agli italiani rinchiusi nella zona rossa colpita dall’epidemia di coronavirus?