Coronavirus, trovato il paziente zero: donna cinese, ha contagiato tedesco poi è tornata in Cina

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Sarebbe un tedesco il primo europeo a contrarre il nuovo coronavirus cinese, il Covid-19, e a dare il via alla diffusione in Europa. Complici i non controlli in Germania, il Paese delle 40mila polmoniti in poche settimane.

Il che ha senso visti i collegamenti economici tra Cina e Germania.

A riferirlo è il New England Journal of Medicine. Il 24 gennaio scorso, l’uomo, di 33 anni, avrebbe cominciato a manifestare sintomi quali febbre alta a 39°, brividi, tosse e una mialgia.

Tali sintomi sarebbero perdurati per un paio di giorni, prima di scomparire del tutto permettendo così all’imprenditore 33enne di tornare senza problemi al lavoro.

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A contagiarlo una donna d’affari cinese transitata per la Germania tra il 19 e il 22 gennaio e poi risultata positivo al Covid-19 una volta rientrata in patria.

Durante questo periodo, i due avrebbero avuto diversi incontri di lavoro, durante i quali la donna non avrebbe manifestato alcun sintomo, riuscendo tuttavia a contagiare l’uomo tedesco e almeno altri due colleghi.

Insomma, il paziente zero in Europa è un cinese. E quello 1 un tedesco.

E la cosa incredibile è che nessuno chiede conto alla Cina di quello che sta avvenendo. Nonostante sia chiaro che la responsabilità è loro: dobbiamo recidere i legami commerciali con chi non ha il minimo rispetto per la salute pubblica e una volta scoppiata una epidemia la nasconde dando vita ad una pandemia globale.

Ricordiamo che poche settimane prima dello scoppio della pandemia di Coronavirus, il governo cinese ha nascosto lo scoppio di un’altra epidemia, la febbre africana suina. Che ha ridotto di un quarto la popolazione globale di maiali mettendo a rischio la riserva alimentare per milioni di persone.




2 pensieri su “Coronavirus, trovato il paziente zero: donna cinese, ha contagiato tedesco poi è tornata in Cina”

  1. Scusa, ma questo non è il tizio della Webasto che si è bucato la cinesina? La sapevamo già, no? E sta storia che era una “imprenditrice” era in effetti uscita quasi subito quando si era saputo del caso ma poi si era anche scoperto tutto l’altarino dei cinesi della Webasto che erano venuti in Europa.
    Data la fonte direi che qualcuno che non aveva voglia di sbattersi troppo ha impostato molto bene un motore di ricerca e ha estratto la notizia “imprecisa” della prima ora che avevamo ricevuto anche noi ai tempi.
    Quindi quello che mi chiedo è: a chi giova ripubblicare questa storia (anche se ripresa furbescamente da un giornale americano) e perchè?
    Per il resto, sono un po’ pessimista.

  2. Certo fa specie che un autista sia forse più lungimirante di molti scenziati tuttavia mi sa che ci ha azzeccato e consideriamo che l’epidemia in cina era all’inizio. In quel momento imperversava a Genova e in Toscana alta l’encefalite fulminante e io viaggiavo già prudentemente sul bus con guanti e mascherina.

I commenti sono chiusi.