Senza corone, senza urla isteriche, senza la tendenza a sfruttare politicamente l’argomento come altri, con calma e determinazione, l’arcivescovo greco-ortodosso Hieronymus è voluto andare ieri, personalmente, al confine greco con la Turchia, per portare la solidarietà propria e dei fedeli ai patrioti che difendono il confine dall’invasione islamica ordita da Erdogan.
Durante la sua visita a Evros, al fine di monitorare da vicino gli sviluppi sul confine greco-turco, ha voluto esprimere il sostegno della Chiesa sia alle forze che difendono coraggiosamente i confini del nostro continente e della nostra civiltà, sia agli abitanti provati da anni di violenze.
E’ stato guidato dal comandante della divisione XII Angelos Houdeloudis, e davanti alla minacciosa onda islamica, Ieronymos, rivolgendosi agli agenti di guardia, ha dichiarato: “Provo emozione ed eccitazione. Mi dispiace per le anime di queste persone che vengono spinte qui perché stanno diventando strumenti nelle mani degli altri … Poiché i nostri confini sono confini europei, dobbiamo essere esigenti. L’Europa non può chiudere un occhio su tali fenomeni … La nostra gente ammira e rispetta tutti voi che avete difeso i confini con sacrificio e siamo orgogliosi di voi. Allo stesso tempo siamo preoccupati, guardando le scene tragiche che sono usate per sfruttare gli esseri umani. Il nostro esercito è colui che ispira il nostro popolo e siamo orgogliosi di noi e preghiamo per lui “.
Così parla un pastore. Ve lo immaginate Bergoglio che passa in rassegna chi difende le frontiere dall’orda islamica?
sì, me lo immagino proprio gorgoglio…