In manette chi rifiuta le adozioni gay: governo usa Coronavirus per approvare la legge

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Paolo Becchi su Twitter attacca il governo Conte: “C’è una nuova vittima del coronavirus : il parlamento, deve limitarsi a votare con maggioranze bulgare tutto quello che decreta il governo. Oggi le scuole chiuse in tutta l‘Italia, domani magari persino l’intervento dell‘ esercito. E poi era Salvini l’uomo solo al comando …”

E ha ragione. Una di queste leggi è quella che vorrebbe in galera chi si oppone all’acquisto di bambini da parte dei gay.

«L’esecutivo di governo sta facendo passare il reato di omotransfobia mentre il Paese è distratto dal Coronavirus». Lo spiega il senatore Simone Pillon in un’intervista alla Nuova BQ, parlando del famigerato progetto di legge che è «una bomba che esploderà sulla libertà di pensiero e di parola per chiunque non si piegherà al diktat omosessualista».

Pillon si riferisce alla proposta Zan, con la quale si intende modificare due articoli del Codice Penale: il primo, l’art. 604 bis cp, che sanziona, tra le altre, quelle condotte volte a discriminare o a commettere atti di violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi; il secondo, l’art. 604 ter cp, che prevede delle aggravanti per alcuni reati se commessi per finalità di discriminazione o di odio etnico, nazionale, razziale o religioso. Ebbene, la proposta Zan vorrebbe inserire come motivazioni anche quelle legate all’orientamento sessuale: cioè omosessualità, e all’«identità di genere», leggasi transessualità. Omofobia e transfobia quindi, diventerebbero reati a tutti gli effetti.

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Per farlo l’esecutivo ha già scavalcato l’opposizione: «Ci siamo opposti come Lega e abbiamo presentato per le audizioni alcuni autorevoli esponenti della società civile». Ma dalla II Commissione Giustizia della Camera è calata la scure: la presidente Francesca Businarolo ha infatti impugnato l’elenco delle audizioni e «dopo averci chiesto di ridurre la lista ad appena una ventina di nomi, ne hanno ascoltati appena 3 e poi hanno stralciato i restanti». Pillon lo definisce «una vergognosa compressione delle regole democratiche che denota la volontà della maggioranza di governo di non voler fare i necessari approfondimenti su una legge che andrà ad impattare su alcuni dei principali diritti costituzionali come quello della libertà di educazione e di parola».

«Dai testi emerge un quadro allucinante – attacca il senatore –. Se passasse il testo unificato, avremmo da una parte l’impossibilità di esprimersi circa il gender nelle scuole perché chiunque alzasse la voce contro le drag queen di Roma e Bologna – per fare un esempio recente dalla cronaca – sarebbe immediatamente messo sotto processo per istigazione all’odio contro i transessuali e se fosse condannato sarebbe anche condannato al carcere e alla pena accessoria di svolgere lavori socialmente utili nelle associazioni degli omosessuali».

Per chi venisse ritenuto colpevole di tali reati è infatti previsto il carcere fino a un anno e mezzo e fino a 6000 euro di multa. Ma secondo quali parametri si può dimostrare una colpevolezza che rischia di essere puramente ideologica? Nel testo manca una definizione precisa del reato, quindi la sua fattispecie verrebbe lasciata all’interpretazione dei giudici. Cosa succede se ci si ritrova davanti a magistrati fortemente ideologizzati? E chi impedirà agli attivisti Lgbt di querelare a mani basse chiunque sbagli un pronome o sostenga che esistono solo due generi, o danneggiare chi sostiene che il sesso biologico di un transessuale è diverso da quello con cui si identifica?

I più esposti sarebbero quindi giornalisti, attivisti pro family, insegnanti «ma anche genitori: poniamo il caso di un papà che protesta con il preside della scuola di suo figlio per una iniziativa scolastica di chiaro stampo omosessualista. Ebbene, potrebbe essere denunciato dal dirigente scolastico e condannato per omofobia. Ecco perché siamo tutti esposti». Il testo prevede lo stanziamento di 4 milioni di euro a favore dei centri anti violenza dei transessuali e l’istituzione di una Giornata contro l’omofobia e la transfobia comprensiva di obbligo per le scuole di ogni ordine e grado di svolgere attività informative sul tema.

Il loro è il totalitarismo delle oscenità. E’ la stessa legge approvata da quelli di Bibbiano in Emilia Romagna.

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2 pensieri su “In manette chi rifiuta le adozioni gay: governo usa Coronavirus per approvare la legge”

  1. E fatevela sta leggina!Mandateli nelle scuole, sarà divertente vedere le reazioni dei padri mussulmani, non dovremo nemmeno sporcarci le mani noi!!!!

    1. Secondo me i più fortunati ne escono con lesioni permanenti, se il Natale li offende figuriamoci delle drag queen che raccontano favole ai loro minicombattenti!!Hahahahahaaaaa!!!

I commenti sono chiusi.